Gli_sfoghi_di_Daleth

 

Malevolenza

Cara luna, tanto distante e tanto lucente, quanto tempo che non parliamo, sono convinto che oramai sono l'unico che riesce a farlo; sei meravigliosa in tutte le tue forme, che tu sia crescente, piena o calante: per me tu resti affascinante. Vorrei poter stare con te dal giorno alla notte, sò che per te potrei salpare i mari più profondi e varcare le grotte più tetre e inesplorate; sò per certo che se me lo chiedessi ti regalerei il mio stesso cuore ancora pulsante. La mia attrazione verso di te è senza eguali, ma tu sei distaccata da me, un mio semplice sguardo provoca una smorfia sulla tua faccia, un mio sorriso ti fa disprezzare il mio volto e un ingenuo abbraccio ripugnare il mio corpo. Ti amo, si, ma ti detesto allo stesso tempo: mi fai sentire una piccola e futile creatura senza uno scopo. Ma io sono uno stolto, un semplice cagnolino che scatta a ogni tuo comando, ma che da parte tua riceve solo malevolenza.

 

Paralisi

Li odio, quei lamenti che mi rendono sordo, quelle urla che mi spaccano i timpani. Sento il mondo vibrare e il cervello che scoppia; echi infiniti mi crepano le ossa. Le gambe si bloccano, la vista si appanna, un brivido mi cattura la spina dorsale come se fosse una rete, sono immobile, guardo il vuoto della mia stanza, un buio incontrastato prevale tutto intorno a me finchè i miei occhi scorgono una possente ombra in lontananza che si avvicina lentamente a passo costante; una quantità immane di pensieri riempiono il mio cervello ormai in frantumi. Mentre cerco di definire il volto dell'imponente figura essa si avventa su i miei inermi arti: vedo il sangue che schizza e macchia le lenzuola che fino a poco prima erano di un bianco candido. L’dolore è insopportabile, provo a gridare ma dalla bocca esce un grido ovattato. Ho finalmente capito, questa creatura non è altro che il mio risentimento: alla fine la mia psiche si è rivoltata contro di me; come questa creatura il mio rancore... Continua a leggere

 

Urla di disperazione

Un vuoto infinito mi morde con foga dall'interno; un sentimento disdicevole si fa strada nel mio corpo; vomito disgrazie dalla mia oramai lacerata bocca; amicizie e sogni infranti si lanciano su scogli neri come il carbone; un ardore infiamma la mia povera gola e incenerisce il mio stomaco: lo sento quel dolore che mi spacca il cuore, voglio urlare e piangere dalla disperazione ma non riesco. Qual'é la differenza tra te e me? Dimmelo, non capisco, sei solo uno sporco ignorante, ti detesto con tutto il cuore. Chiedo pietà alla mia bestia interiore che mi squarta con i suoi sguardi di spregio. Spacco il cranio contro la parete, e mi chiedo cosa, cosa? cosa mi ha fatto diventare ciò? La rabbia prosciuga il mio corpo da ogni altro sentimento e sento che è tempo di esternare ciò che provo: un dolore immenso pervade le mie carni; un ricordo si insidia nel mio essere e con esso lacrime scarlatte scendono dal mio volto; la maschera che indosso si spacca in due. Finalmente posso... Continua a leggere

 

L'odore dell'astio

Mi fa schifo, quell'odore putrido che ti chiude le narici e che ti fa sentire sporco dentro soltanto per averlo percepito; mi è capitato poche volte di sentirlo ma recentemente mi ha impestato completamente. Ogni minuto che passa lo sento più forte: l'odore del disprezzo e della rabbia. Brucio, fa male, il fuoco mi sta divorando in un solo boccone; non è sdegno verso altri ma verso me stesso. È un mio vizio rovinare tutto: non volevo lo diventasse ma ormai fa parte di me. Sono egoista ed un inutile pedina per chiunque, sia per il sistema che per le persone. Sono sempre stato usato e fatto sentire speciale per qualche giorno fino a che non servivo più: allora come ogni vecchio giocattolo finivo nel dimenticatoio fino a quando non occorrevo nuovamente. Ho uno specchio davanti, una forma-pensiero mi si presenta dinanzi. Un dubbio mi attanaglia alla gola: “Chi è mio interlocutore?” mi ripeto, finchè non realizzo che sono io stesso che balbetto parole inizialmente incomprensibili... Continua a leggere

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