Matteo

 

La storia del packaging che non inquina... quello in metallo

Nel consumismo moderno siamo prede di prodotti confezionati di ogni tipo, dai cibi monoporzione a pericolosi liquidi infiammabili per uso industriale, passando dalle vernici all'olio di oliva. Prendendo i dati dell'osservatorio nomisma del 2019 ma anche senza statistiche sappiamo che oggi i consumatori sono attenti alle confezioni dei prodotti che comprano, sanno che da essi dipende l'inquinamento e che proprio dall'indirizzo dato dal consumo si possono modificare le tendenze delle industrie. Se lasciamo che siano le agenzie pubblicitarie a gestire l'argomento al posto della popolazione e dello Stato vedremo il perdurare di una situazione pessima volta al collasso. Il consumatore percepisce il valore dell'imballaggio ma non quello del riutilizzo dello stesso, dei costi per renderlo nuovamente utilizzabile. Il consumo di acqua per rendere riutilizzabile la carta e similari è spropositato. Il ciclo che rende possibile il riutilizzo del vetro produce C02 in

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