1 Gennaio 2022, ore 2:30, sfogliando tra le copie del settimanale "L'Illustrazione Italiana", in mio possesso, scorgo quasi subito un titolo, all'interno del numero 3, del 27 Gennaio 1883, che mi lascia intriso di idee:
"L'Esposizione Internazionale di Belle Arti a Roma".
Prima di intraprendere questo viaggio in quella che fu una delle più importanti e significative mostre dell'Ottocento, facciamo un quadro del contesto storico.
Cosa accadeva nel 1883?
Gli avvenimenti sono stati diversi chiaramente, ma questo ci serve per capire il momento storico in cui stessero vivendo i protagonisti,
come fosse strutturato il tessuto sociale, dandoci così una fotografia, sempre più vicina, a quello che fosse la realtà dei fatti.
Nel 1883, In Russia si costituisce un partito operaio, di ispirazione marxista, diretto da Georgij Plechanov e Pavel Aksel'rod, ci fu l' eruzione del vulcano Krakatoa, a Ovest di Giava, Edwin Klebs isola il batterio della difterite e sempre quell'anno ci fu l'inaugurazione del ponte di Brooklyn a New York.
Non male come annata e questi sono solo alcuni dei fatti più carichi di importanza.
Tornando al nostro tema principale, inizierei descrivendo subito, come fu realizzato a livello tecnico il Palazzo dell' Esposizione Internazionale delle Belle Arti a Roma, prima di tuffarci nel profondo bacino culturale ed artistico inserito al suo interno.
Il palazzo fu realizzato tra il 1880 e il 1882 e fu costruito su progetto dell'Architetto Pio Piacentini.
"L'intero locale di esposizione è compreso entro un'area di 18.000 metri quadrati. Il palazzo stabile ne occupa solo 5280, ai quali vanno aggiunti altri 1300 metri quadrati, intorno ai quali gira la grande sala a cristalli ideata in seguito, come sfondo spazioso e brillante della fabbrica. Il palazzo ha la sua fronte sulla Via Nazionale, fronte che misura 60 metri di larghezza su 2 di altezza.
L'interno si compone, non compresa la sala a cristalli, di nove sale rettangolari, più una grande sala quadrata, chiave della fabbrica e punto centrale della pianta, rivestita d'una cupola aperta, dalla quale cola giù una luce misteriosa e vaga."*
Per l'Esposizione Internazionale di Belle Arti a Roma, il palazzo fu così suddiviso:
Ingresso principale, ingresso privato, segreteria, Sala Scultura (primo piano), Sala Pittura, Sala Arte applicata all'Industria, (secondo piano), Ristorante (primo piano), una mostra di retrospettive una di architettura, il tutto magicamente incorniciato da giardini con fontane, caratteristiche del gusto architettonico dell'epoca.
Per la Pittura si decise di suddividere la mostra in Acquarelli e Quadri a olio.
La Scultura invece in Gessi, Marmi, Terrecotte e Bronzi.
Come ogni evento di tale grandezza, il suo organigramma era composto da illustri e tra i più importanti nomi dell'epoca:
Presidente della Commissione Generale: Torlonia Don Leopoldo (ff. di Sindaco di Roma),Emanuele dei Principi Ruspoli (Comitato Esecutivo - Presidente) , Francesco Azzurri(Vicepresidente) , Augusto Castellani (Economo), Ettore Ferrari (Segretario), Lodovico di Brazza (Vicesegretario). La commissione Generale era composta dal Conte Panissera di Veglio (Presidente)
e dai segretari Tenerani Carlo e Ettore Ferrari.**
Come ogni Esposizione Internazionale che si rispetti, anche questa aveva il suo regolamento interno, la sua solenne inaugurazione, i suoi costi.
Voglio citarne testualmente solo alcuni, dei punti del regolamento interno riportato nel testo:
" 1- L'Esposizione verrà solennemente inaugurata il 21 gennaio corrente.
2- All'inaugurazione non avranno accesso gli artisti esponenti e le persone munite di speciale invito firmato dal Sindaco.
3- Le porte della Esposizione si apriranno giornalmente alle 9 ant. per gli esponenti e alle ore 10 per il pubblico, e si chiuderanno alle 4 pom. sino al 28 febbraio e alle 5 a partire dal 1 marzo.
5- Il prezzo dei biglietti d'ingresso sarà Lire due per il sabato e di Lire una per tutti gli altri giorni della settimana.
7- Le tessere di abbonamento costeranno: Lire quindici (mensile), Lire quaranta per tutta la durata dell'Esposizione.
14- In tutti i locali della Esposizione (eccetto il ristorante) è rigorosamente vietato fumare.
22- Sono vietate le mance o i prezzi di mediazione, pena di espulsione
Roma, 13 Gennaio 1883" **
Come conclusioni vorrei fare un parallelismo ad oggi, è vero che sono cambiati i
nomi, contesti, società e valuta corrente, ma la sua preparazione, lo svolgimento, l'innumerevole quantità di soggetti, che un evento di tale misura coinvolge, la diffusione attraverso i mezzi dell'epoca, tutto ci riporta al presente.
E' una fotografia, come detto prima, di come ogni generazione ha sempre bisogno di concentrare il proprio raggiungimento artistico (perché ogni generazione nel suo presente, fa riferimento a se stessa come generazione moderna), proteggendolo dal tempo e facendo da volano della propria memoria.
Fonti:
*L'Illustrazione Italiana (Anno X - N. 3- 21 Gennaio 1883)
**Catalogo Generale Ufficiale, Esposizione di Belle Arti in Roma 1883 (Tipografia Monodiana, 1883)
https://www.my101.org/discussione.asp?scrol=1&id_articolo=1758