Discussione

Convegno "La scuola, oltre le illusioni"

Convegno "La scuola, oltre le illusioni"

Nei giorni 09 e 10 Aprile si è svolto ad Empoli un convegno organizzato dall’associazione “Liberi oltre le illusioni”. L’evento è stato anche trasmesso in streaming su youtube. Tema centrale degli incontri è stata la scuola e alcuni dei suoi aspetti essenziali. L’obiettivo era stato porre le basi per creare una nuova visione della scuola, che parta dall’analisi della situazione attuale e delle criticità di un sistema ormai anacronistico e vetusto. Tutti noi dovremmo sapere quanto la scuola sia un elemento centrale non solo nella vita del singolo individuo ma anche dell’intera società, uno dei pilastri fondamentali della democrazia. Ciò nonostante, il dibattito serio sul sistema scolastico è spesso trascurato o affrontato solo superficialmente attraverso pregiudizi e luoghi comuni. Attualmente il nostro sistema ha innumerevoli criticità, alcune delle quali sono sotto gli occhi di tutti ma nessuno sembra riuscire a farsene carico sistematicamente. I governi che nel tempo si sono susseguiti hanno sempre e solo puntato a smontare le riforme adottate dal precedente. Non si è mai riusciti a seguire una linea comune, ad andare fino a fondo per poi valutare i risultati e decidere che strada intraprendere. Così facendo abbiamo ottenuto una serie di provvedimenti incompleti, lasciando dei vuoti incolmabili e che gravano sull’operato di dirigenti scolastici, professori e studenti. Il laboratorio ha affrontato principalmente tre pilastri tematici: valutazione, legame istruzione e mondo del lavoro, riforma dei cicli scolastici. Di questi temi si è discusso assieme a diversi relatori che li hanno affrontati da punti di vista differenti. Hanno partecipato infatti dirigenti scolastici, economisti, senatori, studenti e molte altre interessanti personalità. Tra gli ospiti d'onore erano presenti le ex ministre dell'Istruzione Lucia Azzolina e Valeria Fedeli, la ex deputata Annapaola Concia, l'ex sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi e il presidente Invalsi Roberto Ricci. Una delle fondamentali questioni emerse durante gli incontri è quella dispersione scolastica. In particolare il dirigente scolastico Mauro Piras, durante il panel sulla riforma del ciclo scolastico, ha messo in risalto gli inquietanti dati sull'abbandono scolastico della scuola secondaria di I e II grado. Citando i dati forniti dal miur per gli anni 2018/2019 e 2019/2020(pre-pandemia), si rileva un abbandono complessivo molto consistente nel passaggio tra I e II ciclo. La dispersione scolastica è infatti una delle più grandi piaghe del paese ma nessuno sembra voler agire in modo sistematico sulla struttura stessa dell’istituzione scolastica per cercare di ridurre questo grave fenomeno. Forse si pensa che in fin dei conti non sia poi così importante o che sia inevitabile che una grossa parte dei ragazzi di età inferiore ai 18 anni decida di abbandonare la scuola. Su questo tema è intervenuta, tra gli altri, l’ex ministra Lucia Azzolina parlando di come la scuola sia vista più come un ammortizzatore sociale che come un’opportunità e un investimento. La ministra ha raccontato di come adesso facciamo i conti con 3 milioni di ragazzi che in 20 anni hanno abbandonato la scuola. Alcuni studi ci dicono che questa situazione ha un costo anche economico non trascurabile. L’azzeramento della dispersione potrebbe avere un impatto sul PIL che va da un minimo del 1,4% al massimo del 6,8%. Senza considerare poi la dispersione implicita. Analizzare gli effetti di questo fenomeno però non basta, bisogna rintracciarne le cause. Perché i giovani lasciano la scuola? Ci sono numerosi motivi che concorrono ad alimentare questo evento. Da questo laboratorio sono emerse innumerevoli considerazioni e idee interessanti su come affrontare questo argomento. In particolare, sono stati presi di mira il sistema di reclutamento degli insegnanti, il sistema di valutazione e di incentivi, e soprattutto, la rigidità dei cicli scolastici. Il sistema scolastico attuale è troppo rigido e vincola il ragazzo ad una scelta che deve compiere troppo presto. Non offre l’opportunità di esplorare le proprie inclinazione perché è chiuso in un’eccessiva disciplinarizzazione e differenziazione dei percorsi, negando così allo studente la possibilità di conoscere se stesso. Gli innumerevoli pregiudizi verso alcune tipologie di formazione causano inoltre una forte segregazione sociale. Si è discusso di un percorso che responsabilizzi maggiormente lo studente lasciandogli al contempo maggiore libertà di scelta sulle materie. In questo modo sarebbe anche possibile superare la dicotomia liceo/professionale che non fa altro che alimentare la disparità sociale. Insomma, le proposte sono state davvero tante. Ma il problema più grande rimane la volontà politica di agire attivamente e subito su un tema così urgente. I giovani, la loro formazione e il loro futuro lavorativo, non rientrano nelle priorità dell’agenda politica da troppo tempo. La pandemia ha ulteriormente aggravato questa drammatica situazione, ma ha forse dato la possibilità di portare all’attenzione di molti l’importanza dell’istruzione. La grande partecipazione a quest’evento da parte di tanti diversi attori coinvolti in vario modo nel mondo della scuola e anche di semplici cittadini, dimostra che si può costruire insieme un’alternativa a quello che sembra essere l’unico modello possibile di scuola. C’è bisogno di dibattito, di confronto e di ricerca per costruire una scuola nuova. Una scuola oltre le illusioni.