Discussione

ASSENTARSI

Spesso siamo invitati presso raduni di amici e parenti. Ci tuffiamo nel cuore del momento per vivere attimi di pura allegria e spensieratezza assoluta. Indossiamo gli abiti prediletti, il profumo migliore, e chiamiamo in aiuto i ricordi dell’infanzia. Restiamo noi stessi fino alla fine senza mai cambiare. I parenti stretti poi però ci muovono critiche, ci bersagliano con strali, ci fanno domande vergognose, ci annoiano con le loro vanterie, fingono di non ricordare il passato, i momenti di complicità. Ci fanno sentire dei falliti, delle persone ordinarie, fanno continui paragoni con altri componenti della famiglia più brillanti di noi. Ci umiliano, ci mettono in ridicolo. Con aria compiaciuta mostrano i propri successi che noi non abbiamo conseguito, mostrano la casa ben arredata, ricca di quadri e argenteria mentre sottolineano la nostra è povera e misera. Il loro alto tenore di vita, il loro ambiente colto non sopportano la nostra utilitaria, magari il nostro semplice diploma di ragioniere. In altre parole ci trattano da nemico, non sopportano la nostra mediocrità. Le donne parenti sono peggio, non ci presentano agli amici illustri, usano frasi chiaramente offensive. Una ondata di emozioni negative ci attanaglia il cuore. Preserviamo solo un minimo di dignità. Gli uomini, gli zii si mostrano pettegoli, invidiosi fra di loro, rivelano una attenzione solo al denaro, alla carriera. Ci sconcertano le vanterie gratuite volte a mostrare ancora una volta la nostra vita semplice, grama. Ci sentiamo poverissimi, inutili mentre i parenti bevono vino eccellente, costoso, fumano sigari di marca. Noi non siamo aggiornati non abbiamo gli ultimi modelli. I rari momenti di felicità sono amareggiati, avvelenati da insidie. Sentiamo una aria grave, pesante. Alcuni parenti non vedono l’ora che ce andiamo perché facciamo fare brutta figura, siamo impresentabili. Ogni anno però ci invitano per umiliarci, per ostentare. Intanto prestiamo dei libri a cugini e zii e non ci vengono restituiti, parliamo e non siamo ascoltati. Ogni anno sentiamo la necessità di una fuga, di uno strappo. In certi casi meglio disertare cerimonie, feste, raduni, incontri. Meglio assentarsi con una scusa e andare a rilassarsi dentro un cinema o una mostra. La cultura è una ottima consolatrice degli afflitti..