Arzano - Prorogato dirigente imputato: la Prefettura valuterebbe l’invio della Commissione di Accesso Antimafia. Insomma, tre scioglimenti per mafia, arresti, condanne, infiltrazioni camorristiche negli appalti e nell’edilizia non sono bastati alla Sindaca Vincenza Aruta e alla maggioranza che la sostiene composta da Pd, Movimento Cinque Stelle e Nuove Generazioni a dare una svolta improntata alla legalità e discontinuità nel modus operandi rispetto al passato. Infatti, è apparso da poche ore il decreto a firma della prima cittadina che proroga di fatto l’incarico al dirigente al settore lavori pubblici e urbanistica, all’Architetto Gianfranco Marino dipendente del Comune di Pompei. Di fatto, Marino, lo scorso 21 settembre è stato rinviato a giudizio per reati commessi nell’esercizio delle pubbliche funzioni proprio al comune di Pompei. Lo stesso è finito in una maxi inchiesta avviata dalla magistratura proprio nel comune pompeiano e ha coinvolto il suo ufficio. Quindi, nonostante imputato, la prima cittadina ha firmato il nuovo decreto di proroga. Il processo in cui è coinvolto Gianfranco Marino non è altro che l’epilogo della scottante inchiesta sui presunti abusi realizzati in una nota pizzeria di Pompei. Il rinvio a giudizio, in particolare, è stato disposto al termine dell’udienza preliminare per: S.G., ex geometra dell’Ufficio tecnico di Pompei, ora in pensione; l’architetto Gianfranco Marino, ex dirigente dello stesso Utc; G.V., vecchio responsabile del “procedimento dell’ufficio istruttorie Scia/Dia”. Sotto processo anche gli imprenditori che avrebbero usufruito dei presunti permessi. Gli imputati rispondono, a vario titolo e in diversa misura, delle accuse di abuso d’ufficio in concorso e abuso edilizio. I presunti illeciti fanno riferimento al 2017. L’ex capo dell’Utc di Pompei – secondo un fascicolo d’inchiesta inizialmente aperto sul caso dal pm Rosa Annunziata, poi finito sulla scrivania del sostituto procuratore Rosa Maria Colangelo – non avrebbe agito da solo. In particolare, secondo l’accusa, Marino e G.V. “in qualità di pubblici ufficiali” avrebbero chiuso un occhio sulla realizzazione di un’opera abusiva di circa 58 mq., alta 3,5 metri. Si tratterebbe di una nuova costruzione di “edilizia pesante” realizzata in città a partire dal 6 novembre 2017 ma in “difformità dello strumento urbanistico” oltre che del Ptp ovvero del Piano territoriale paesistico. A usufruire dei presunti vantaggi sarebbe stata, secondo la ricostruzione del Pm, una facoltosa imprenditrice di Pompei. Marino avrebbe anche sottoscritto in assenza di proroga, alcuni atti quali la determina per i tecnici per il supporto al RUP. Giallo nel giallo, l’assessore Ernesto Pollice, ex capo di Gabinetto di De Magistris e il segretario Francesco Battaglia, sarebbero in stretto contatto con l’ufficio Enti locali del Palazzo di Governo che sarebbe già stato "interessato" per la strana vicenda dell’adesione alla CUC Nolana per la gestione dei fondi PNRR nonostante il Comune di Arzano fosse già aderente alla Stazione Appaltante del Provveditorato Opere Pubbliche.
Luca Strangelli
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