Discussione

Umorismo un po' forzato ma nel complesso un libro accattivante

Umorismo un po' forzato ma nel complesso un libro accattivante

Si tratta di un romanzo appassionante e coinvolgente ambientato nella Roma degli anni Cinquanta, con una trama giallo/poliziesca che si intreccia con una sotto trama relativa alla vita personale dei protagonisti. La scrittura è scorrevole e gli eventi si susseguono con colpi di scena contro una mente criminale spietata. Nonostante la lunghezza del libro, la lettura è veloce e avvincente. L'umorismo è una forzatura, ma l'autrice ha il talento di descrivere con precisione e ricchezza di dettagli l'epoca e la città, facendoci immergere nella Roma del dopoguerra. I personaggi sono ben sviluppati e il protagonista, il commissario Clodoveo, si distingue per la sua umanità e acutezza di ragionamento. Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati. La trama si muove agilmente tra l'aspetto investigativo e la profondità emotiva dei protagonisti, mostrandoci i loro pensieri, desideri e inquietudini. La storia si snoda attraverso molteplici intrecci, mantenendo alta l'attenzione del lettore fino all'imprevedibile epilogo. L'autrice utilizza uno stile spesso poetico che aggiunge bellezza al racconto, ma alcuni passaggi umoristici possono risultare forzati. Nonostante ciò, il romanzo è un'esperienza coinvolgente e permette di comprendere le motivazioni e i tormenti dell'animo umano. In conclusione, è un libro che merita di essere letto, anche per chi non è appassionato del genere poliziesco. La scrittura avvincente e la profondità dei personaggi rendono questa storia una piacevole scoperta, immergendo il lettore in una Roma viva e pulsante nonostante le ferite della guerra. L'epilogo lascia una sensazione amara e mette in evidenza la bravura dell'autrice nel raccontare le complessità dell'animo umano.