Discussione

SCIAMANESIMO EUROPEO, QUANDO LA SPIRITUALITÀ NON ERA UNO STRUMENTO DI OMOLOGAZIONE SOCIALE

SCIAMANESIMO EUROPEO, QUANDO LA SPIRITUALITÀ NON ERA UNO STRUMENTO DI OMOLOGAZIONE SOCIALE

Prima delle cattedrali e delle moschee, prima che il cemento del dogma ricoprisse il sentiero personale verso il Divino, esisteva una via più antica, una via di conoscenza diretta non mediata da sacerdoti, istituzioni o testi sacri imposti; questa è l'eredità dimenticata dello sciamanesimo europeo, la radice più profonda della nostra spiritualità, un tempo in cui connettersi con il sacro era un atto di sovranità individuale. Ciò che unisce le varie forme di sciamanesimo attuale sono quattro pilastri fondamentali: i viaggi in trance, la comunicazione con gli spiriti, la divinazione e la guarigione olistica; analizzando i reperti del nostro passato più remoto, del paleolitico e del neolitico, troviamo prove di tutti e quattro questi elementi; in base a quanto appena detto e ad altre importanti osservazioni, recenti studi di archeologia, antropologia e storia delle religioni convergono su un'interpretazione interessante: nel Neolitico l'Europa era percorsa da forme sciamaniche profondamente simili a quelle attualmente sopravvissute in Siberia, nelle Americhe e in altre parti del mondo. La trance era il veicolo principale dello sciamano, lo strumento per forzare i cancelli della percezione ordinaria; questo stato alterato di coscienza era raggiunto attraverso il ritmo ipnotico dei tamburi, la danza, il digiuno e l'uso rituale di piante psicoattive; le prove più significative che testimoniano l’antica pratica della trance sono costituite da immagini, nelle pitture rupestri e nelle incisioni si possono vedere figure ibride di uomini e animali che rappresentano la trasmutazione sciamanica, quel momento in cui l'individuo trascende la forma umana per assumere l'essenza di un animale e viaggiare in un altra realtà. Riguardo la comunicazione con gli spiriti, che spesso avveniva durante i viaggi in trance, possiamo dire che secondo la visione sciamanica antica e attuale tutto il mondo che ci circonda è popolato da spiriti; animali, alberi, luoghi, fiumi, montagne, sono tutti esseri viventi dotati di coscienza e lo sciamano può essere considerato un mediatore che riporta la conoscenza acquisita da questi spiriti; anche nel periodo neolitico l’uomo comunicava con gli spiriti, questo risulta evidente nelle sepolture che includono corna di cervo o zanne di cinghiale accanto al defunto, questi reperti indicano la presenza di uno sciamano il cui spirito alleato era quell’animale inoltre le statuette di uccelli acquatici, orsi o altri animali ritrovate in vari siti sono rappresentazioni di aiutanti spirituali. Per quanto riguarda la divinazione possiamo dire che è una delle pratiche sciamaniche più antiche e universali; nel neolitico attraverso l'interpretazione del volo degli uccelli, delle crepe nelle ossa gettate al fuoco o delle forme delle nuvole si cercava di ottenere consigli per il futuro. Le tre pratiche di cui ho parlato servivano per ottenere la conoscenza con mezzi diversi dal ragionamento logico; c’erano poi i rituali di guarigione con erbe, canti e manipolazioni energetiche; la guarigione sciamanica riconosceva la natura olistica della malattia le cui cause sono spesso spirituali o emotive, radicate in uno squilibrio della persona con se stessa, con la comunità o con il mondo naturale. A differenza delle religioni monoteiste istituzionalizzate che hanno imposto dogmi, leggi Divine immutabili e gerarchie celesti che riflettono perfettamente quelle terrene, nelle mille forme di sciamanesimo indigene e tribali non esistono dogmi da accettare per fede né leggi Divine da rispettare, la spiritualità non è un tribunale ma un viaggio; in questo contesto non c’è una figura gerarchica che impone una dottrina, nessuno detiene il monopolio della spiritualità, ci sono gli sciamani ma non detengono il potere sugli altri, trasmettono le conoscenze che hanno acquisito in trance, quindi senza avvalersi del ragionamento logico. Nel rispetto di chi crede che i viaggi sciamanici siano esplorazioni di mondi paralleli la mia interpretazione personale è più psicologica, per me questi viaggi sono viaggi interiori e gli spiriti incontrati come gli animali di potere non sono entità esterne ma espressioni di parti di noi stessi, rappresentano quella che potremmo chiamare intelligenza intuitiva, una parte di noi che rimane troppo spesso silente perché soffocata dalla frenesia della vita quotidiana. Alla luce di quanto appena detto credo che noi pagani moderni dobbiamo tener conto che la spiritualità originale era molto simile alle poche forme di sciamanesimo rimaste quindi nella costruzione dei nostri rituali possiamo si prendere ispirazione dai riti sciamanici tuttavia dobbiamo rielaborarli con un ottica attuale basandoci sulle conoscenze dei nostri giorni.