Discussione

Vietri sul Mare

Vietri sul Mare

Filippo Cluverio, geografo rinascimentale, scriveva, nel 1642, di una città campana: «Questa città è Marcina, anche se dagli abitanti locali viene comunemente chiamata Veteri». Il nome, in vulgata (il linguaggio popolare), derivava probabilmente da un’antica città che si trovava in quel luogo in precedena (“urbs vetus”, in latino, significa “città vecchia”). Stiamo parlando della bellissima Vietri Sul Mare, nel pieno del Golfo di Salerno, estremità orientale della Costiera Amalfitana. La storia di Vietri Sul Mare ha radici antiche, che vanno indietro fino agli Etruschi e ai Sanniti, prima di diventare un importante porto romano. La dimensione storica di certo non passa inosservata visitando questa affascinante città della Costiera Amalfitana. Anche perché una delle caratteristiche che ancora oggi ha un importante peso specifico sulle tradizioni, ma anche sull’economia, di Vietri, è la nobile arte delle ceramiche, in particolare delle maioliche. Basta una passeggiata in centro per rendersene conto. Anzi, basta vedere Vietri dall’alto per notare lo splendido campanile della Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, la cui cuspide è rivestita di queste ceramiche. Il campanile domina il panorama cittadino, tra il verde dell’entroterra e il blu intenso del mare, portatore e testimone di una tradizione che è ancora più viva che mai. Tornando per un istante alla storia di Vietri, anche in luce di comprendere ed apprezzare meglio la tradizione ceramista, va detto che, fino al 1806, la storia di questa città è stata fortemente legata a quella di Cava de’ Tirreni, altro comune in provincia di Salerno, di cui era una frazione. Marina di Vietri era, al tempo, utilizzata come porto commerciale, soprattutto per gli scambi con la zona sud di Salerno. La sua identità autonoma, quindi, è relativamente recente, anche se le importanti radici storiche non le hanno mai fatto perdere la sua forza individuale. Uno dei meriti di Vietri è che ha lasciato che la sua tradizione artistica venisse “contaminata” (in senso positivo) da influenze esterne. Il risultato è un prodotto finale unico e, per questo, altamente apprezzato. Uno degli esempi più emblematici di ciò è l’influenza tedesca, durante la seconda guerra mondiale. Dopo lo sbarco degli alleati e la fine della guerra, molti tedeschi decisero di fermarsi a Vietri, affascinati dal clima mite e dallo stile di vita mediterraneo. Esperti chimici, trasferirono il loro sapere nell’arte delle ceramiche, dando vita a colori e sfumature che oggi vengono definiti “irripetibili”, come il celeberrimo “giallo di Vietri”. Per approfondire la tradizione delle maioliche, dal 1981 esiste a Vietri, presso la località Raito, il Museo Provinciale della Ceramica. L’inizio di questa tradizione sembra aver avuto inizio nel XV secolo: alcuni testi scritti, infatti, documentano la produzione, all’epoca, di “langelle” di nuda terracotta. Da quel momento in poi, la storia di Vietri è sempre rimasta in qualche modo alla produzione di ceramiche, tanto che oggi è considerata uno dei maggiori centri di produzione di ceramiche artistiche e tradizionali a livello internazionale. Una recente legge, inoltre, prevede addirittura la creazione di un marchio che tuteli la produzione e l’immagine di queste ceramiche, per garantirne l’autenticità e sottolinearne il valore artistico. I motivi decorativi tradizionali si rifanno a una realtà arcadica, fatta di pastori, paesaggi di campagna, casolari, animali delle foreste e al tipico paesaggio vietrese, affascinante (come quello di tutta la Costiera Amalfitana) per il contrasto tra montagna e mare, ambienti normalmente così distanti, ma che la Costiera sa far convivere e coesistere, come valore aggiunto di una terra già ricca di meraviglie. Le botteghe di artigiani che portano avanti con orgoglio ed esperienza la produzione tradizionale di ceramiche esistono ancora oggi e rappresentano proprio uno di quegli elementi di fascino che toccano necessariamente l’animo di chi visita Vietri Sul Mare. Il Museo Provinciale della Ceramica si trova all’interno del complesso di Villa Guariglia, un tempo di proprietà di Raffaele Guariglia, ambasciatore d’Italia, dell’Ordine di Malta e Ministro degli Esteri del governo Badoglio. La maggior parte delle ceramiche esposte sono originarie di Vietri, ma se ne possono ammirare anche di provenienti da altre zone della Campania, così come da Puglia, Calabria e Liguria.