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SONG OF LOVE Cantami amore le tue pene , in queste fredde sere , il gelo m’entra dentro le ossa, nell’alibi di una bellezza che si fa reale che si nasconde dentro diversi accordi. Un amore infernale , coltivo in me. Il canto dei musici ,risuona dentro di me , attraverso varie canzoni , che mi conducono verso questa speranza ,nell’oblio dei sensi , ubriaco , alle quattro di mattina. Perduto in una libertà espressiva che mi porta in alto, sopra le nuvole, dove vaga un angelo vagabondo tra rime e ritmi .Conducendomi per mano , fin dove ho udito le voci degli ultimi ,tra i vicoli stretti di questo piccolo mondo . Passeggio sopra i tetti dei palazzi , navigo sul mare della mia immaginazione. Rimango seduto fuori un balcone fiorito. Ove scarpetta ammirava il mare . E l’amore si congiunge nella sua evoluzione in una bellezza interiore , che migra in altre forme , in un errore grammaticale congiungente, organismi ed estetismi ,perduranti in drammatiche storie dialettali , in eterni miti ellenici. Ieri ero questo , oggi , sono forse il personaggio di me stesso. La maschera di qualcuno o di qualcosa. Angelico o demoniaco. Nella luce che illumina la piazza . Ero ieri ciò che sono ,oggi , cosa sarò domani. Tutto si evolve, ogni cosa, si trasforma strada facendo .E corro verso un mondo migliore ,corro dentro la realtà nell' ossesso della poesia che mi perseguita , nella cattiva sorte ,cercando altri modi e monadi , in cerca di un amore fuori dal comune. Sono quello , che ho cercato d’essere I am what I have tried to be Non scrivo più come un tempo Non cerco più l’amore a pagamento Non voglio divenire quello che non sono Va bene non ti innervosire Oggi vendo il mio poema infernale per pochi euro Vendo questa mia triste storia al miglior offerente Che sfacciata sciorta che tieni Sei in cerca di un autore Sono in cerca di un anima gemella La troverai in una gentile figliola L’animo si eleverà nella sua verità Nella voluttà del vivere Piacere mi chiamo Vincenzo Nella vaga conclusione espressiva Sono me stesso ,come lo ero ieri Quanto è scura chesta città Pochi amici , cammino sotto ò muro Se incontro a qualche delinquente Moro dallo spavento Sarà un diavolo Senza volto Con la pistola in tasca Con un sacco sulle spalle, pieno di cadaveri Sotto un lampione, uno scugnizzo sghignazza Sono qui sotto la metro in attesa , tu appaia Sono qui che rido delle mie paure I am here laughing at my fears Mi gira la capa Mi girano gli occhi Vedo tante belle signorine Vedo, tanta gente andare pezzente Vedo l’ubriacone ,seduto sopra un cartone E fa tanto freddo E la musica mi ha condotto fin qui Mi ha condotto in questa illusione Dentro un'altra storia Ed io, aspetto ancora fuori, stazione il tuo arrivo Il treno arrivò in ritardo I passeggeri erano tanti Provai ad indossare la mia mascherina A narrare questa mia vicenda Cosi me ne andai a Torre del Greco con la circumvesuviana Seduto in un vagone da solo Da solo ,vicino ad un finestrino Solo in compagnia di un angelo Il quale mi porterà in paradiso A Torre del Greco, mi mangio una pizza Poi ritorno alla stazione centrale A vedere , dove sei finita. Dunque proseguimmo in questo inferno Aspettando che risorgessi signore Oh fummo , assai contenti di rivederti Deve , raccontarci, tutto ti dicemmo Ma il signore rispose. But the gentleman replied. Io non ho tempo , sentite non perdetemi i bagagli Se no , mi innervosisco e faccio venire la fine del mondo L’aria era gelida Era questa la fine o forse l’inizio di questo blues Ogni strofa era una scena surreale Una messinscena Una scena che descrive e rappresenta questo uomo Ma chi siete ? Che ci fate qui Andatevene a casa, sentite a me Ci sta tanta brutta gente per la strada Soprattutto a quest’ora Voi dite Condivido Chi è ,che vi ha trascinato, dentro questo dramma Il dolore dell’umanità No ,signore questo blues Allora non pianga ,comprendiamo la sua tristezza Alors ne pleure pas, comprenons ta tristesse La sua voglia di girare pagina Ma io non recito Bene, appicciati pure una sigaretta Ma io non fumo Voi tenete la capa fresca Facciamo presto che siamo quasi giunti alla scena finale Oggi sono in viaggio Today I am traveling Domani arriverò per vedere cosa succederà Arriverò per incontrarti Per parlare finalmente con te della vita Per parlare dell’ammore Delle donne e delle loro gonne colorate Della loro tristezza Della loro bellezza a mezzo servizio Oggi sono in viaggio e credo che arriverò domani Nessuno mi aspetta Mi illudo d’ essere me stesso Una maschera , la maschera di me stesso A mask, the mask of myself M’aspettano in tanti , fuori la stazione I tanti personaggi inventati da me M’aspetta pulcinella Mi aspetta l’impresario Mi aspetta la signora con il marito Mi aspetta una folla, pronta a portarmi sulla forca Reciterai ogni scena con me You will play every scene with me Non ci saranno più teatranti Ne personaggi immaginari Sarà un giorno speciale Un domani assai migliore Il teatro segue la sua triste sorte Attraversa con me , questa rappresentazione E dove giungo io, giunge il mio teatro Giungo con questa rappresentare, senza scarpe ai piedi Senza una trama con cui ridere del male e del bene Ed è assai triste ,sedere in mezzo al palcoscenico con nessuno intorno. Improvvisando un dialogo dialettale . Chi ti ha detto di recitare a soggetto ? Oggi è giunto il tempo di togliersi questa maschera Tutto scorre Tout coule Non tornare indietro Quando lo paghi il pigione Quando porti a spasso il cane Signora ci vuole tanta pazienza Madame il faut beaucoup de patience Sotto queste stelle ,come sembrate bella Questo è vostro marito Questa è la casa dove avete vissuto Questo il treno della memoria C'est le train de la mémoire Ed io che credevo che non saremmo mai giunti ad una conclusione. Invece ieri ,era oggi , è domani saremo noi stessi Rappresentiamo ,questo eterno circolo dell’esistenza Non intendo spiegare il motivo dell’andare e ritornare all’inferno Non volevo soccombere nel traffico Non volevo tirarmi indietro Avrei potuto rompermi il muso , risalendo Mi porti , dopo all’ospedale per favore Passerà Attraverso il varco della coscienza La scena si ripeterà all’infinito E una messinscena macabra Un ingranaggio malvagio Oggi sei tu la rotella mancante Today you are the missing wheel Domani lo sarò io Ieri , eravamo ignari di questo gioco Eravamo il senso di ogni scena La scena principale si ripete La scena dell’essere se stessi Scema la pioggia ,fresca è l'aria, tutto rinasce The rain stops, the air is fresh, everything is reborn S'odono le voci di alcuni angeli che giocano a palla. Passa la canna Fai appresso a chi aspetta Sei sempre lo stesso Dint’o ò scuro Ci fumiamo uno spinello Siamo angeli o demoni Passa la canna fai presto Recitare per vivere. Agir pour gagner sa vie. Ognuno di noi rappresenta una condizione sociale . Una propria identità popolare . Nei silenzi sovraumani, tutto è dato per scontato. Cosi cercando un nuova estetica in questa realtà , abitata da angeli in calzamaglia . In giro per la città in cerca di una ispirazione. In cerca di una salvezza , di una gioia in questa gelida sera, tutto scorre , scorre il traffico, l’estetismo sfugge nell’ essere diversi . Meglio o peggio di ciò , che eravamo ieri . Non oso pensare , cosa diverremo domani . Questo domani , nasce dal nostro passato. Ce demain vient de notre passé. Qualunque cosa sarà , io non oso definire il senso di questa poesia , figlia di questo essere rappresentativo. E in questo mondo , come la si vede ,la si sogna , la si desidera , la si ama . Si finisce per scrivere tante stronzate, nello scorrere degli anni , che t’invecchiano , lasciandoti smarrito ad osservare , cosa eravamo ieri, cosa siamo divenuti , oggi . Andando , verso il proprio domani , passando attraverso il proprio divenire. In questo blues di febbraio, saremo, angeli o dannati , cantanti o uomini del nostro tempo. Dans ce blues de février, nous serons, anges ou damnés, chanteurs ou hommes de notre temps.
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