Tiziana Rinaldi Castro è una scrittrice, insegnante, giornalista italiana che è stata definita da tutti anche dai critici letterari l’italiana d’America, infatti vive negli Usa dagli anni ottanta. Ha assimilato molto bene la cultura americana, i dialetti, le tradizioni, la cucina, gli idiomi, la musica, la storia. Nei libri mostra di conoscere la psicologia americana, gli stili di vita, i dialetti diversi, i quartieri delle città, le metropoli, la provincia, le zone multietniche, le strade . Ha iniziato le sue ricerche e i suoi studi nella biblioteca del padre a Sala Consilina in provincia di Salerno. Nei suoi romanzi compare anche la provincia italiana, il sud , citazioni regionali, immagini di luoghi e paesi, citazioni di proverbi e dialetti. Descrive pure mondi lontani su piani diversi. Il suo racconto è fluido e ricco di affascinante poesia. il percorso dei protagonisti segue la lotta immane fra bene e male. I personaggi sono sempre in bilico, sul punto di perdersi, in un labirinto dove la vita cade a pezzi, e si purificano attraverso il racconto. Il dialogo è al centro della scena, vigoroso, lucido, curato nei dettagli per offrire spunti di riflessione, notizie sui personaggi. I personaggi sono tormentati da sofferenze starne che a stento riescono a superare. La vita appare un complicato groviglio.
Nel romanzo due cose amare la protagonista Lula è una donna audace, famosa nel campo musicale, ma fragile, piena di paure e manie. La sua vita sentimentale è un intricato intreccio in cui lei riesce a destreggiarsi con difficoltà. Dopo un matrimonio fallito e un figlio che non sente suo in quanto legato al padre, porta avanti due storie parallele con uomini diversi ma teneri e insicuri, fragili che non le infondono sicurezza. Sono uomini pieni di contraddizioni che finiscono per confonderla. la sua storia intima e familiare è complicata. Ha alle spalle una famiglia disastrata, un padre assente che ha lasciato la famiglia e la moglie, una madre debole che poi muore, una sorella energica ma tenutaria di un bordello sempre in bilico fra illeciti e pasticci, un fratello idealista e sognatore, ma inconcludente . Un mondo quello del passato fatto di traumi e ferite insanabili che condizionano il suo presente, le sue stesse scelte. La sua stessa psiche vacilla dopo che ha investito volontariamente l’uomo, un barcaiolo della zona, che per anni nell’infanzia l’aveva abusata insieme alla sorella. Il trauma dello stupro è rimasto dentro di lei fino a condizionare le sue scelte amorose. Cerca uomini da sottomettere, e nello stesso tempo protettivi perché ha bisogno di una figura maschile di riferimento forte non avendo avuto un padre vero. Ogni tanto da sola o in compagnia di uomini occasionali si rifugia in un hotel di infimo ordine per trovare pace alle inquietudini interiori, quasi in incognito nonostante la sua fama di musicista modello. Si rifugia nella musica che non sempre è la sua ancora di salvezza. Spesso si perde e non ritrova il filo. Lo sguardo introspettivo della scrittrice arriva ai recessi dell’anima di Lula. Alla fine il cerchio si chiude e muore anche il padre, morte accolta con indifferenza dai figli ormai lontani mentalmente e fisicamente.
il romanzo di esordio è stato Il lungo ritorno un opera che affronta sempre il rapporto con i ricordi e la memoria.
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