Discussione

“Guerre batteriologiche e pandemie tra storia, finanza, cinema, letteratura”

“Guerre batteriologiche e pandemie tra storia, finanza, cinema, letteratura”

Il prossimo 25 marzo sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione relativa alla quarta giornata di studi, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “Guerre batteriologiche e pandemie tra storia, finanza, cinema, letteratura”.Interverrà Gianni Aiello, ricercatore e Presidente del sodalizio culturale organizzatore, sul tema “Guerre batteriologiche e virus tra realtà e finzione”.Le tracce più antiche le troviamo nel Deuteronomio, libro della Bibbia all’incirca del 1200 a.C. dove si raccomanda di non avvelenare i pozzi o le sorgenti durante le guerre. Cinesi ed Assiri nel primo millennio a.C. erano soliti utilizzare zolfo e petrolio durante le campagne di guerra. Qualificate fonti storiche dell’antichità, quali Tucidite e Plutarco, attestano l’utilizzo di fumi di zolfo nella guerra del Peloponneso e di una sospetta epidemia di peste scoppiata nelle pianure della Tessaglia che decimò lo sterminato esercito di Serse; Tito Livio dà notizia dell’impiego, ancora da parte dei greci, di sostanze tossiche durante l’assedio di Ambracia. Greci ed Assiri erano soliti avvelenare i pozzi con sostanze tossiche come il parassita delle graminacee ola cicuta, oppure sceglievano di gettarvi cadaveri. Lo storico greco Erodoto ci ha tramandato l’utilizzo da parte degli arcieri Sciti, i quali avvelenavano le frecce intingendole in sostanze tossiche. Queste tecniche vennero usate anche in epoche successive come durante l’assedio di Caffa del 1347, quando vennero catapultati nella fortezza della Repubblica marinara di Genova, cadaveri di soldati mongoli appestati, così come tramandatoci dal cronista Gabriele de’ Mussis. Anche la cinematografia inerente a virus e guerre batteriologiche, ha una lettura alquanto eterogenea e ricca. Uno tra i primi esempi è “The Last Man on Earth” (film muto del 1924) diretto da J.G. Blystone, poi “Il settimo sigillo” (1957) diretto da Ingmar Bergman. Nel 1964 è la volta de “La maschera della morte rossa” diretto da Roger Corman. “Cassandra Crossing” (1976), diretto da George Pan Cosmatos. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme dei Social Network presenti nella rete, a far data dal 25 marzo.