Discussione

GENIALITA'

Ci sono persone profondamente dotate dalla natura, che hanno dei talenti straordinari e che quindi possono essere definiti a tutti gli effetti dei veri e propri geni. Queste persone sono dotate di estro, di inventiva, di fantasia, di slancio emotivo, di creatività. Di solito la loro mente lavora incessantemente e quindi tende a stancarsi, a mostrare segni di stress e affaticamento. Non sono rari i casi di geni che sono finiti malati di nervi, affetti da psicosi e manie di persecuzione, di esaurimento nervoso. Lo stesso Torquato Tasso soffriva di tendenze autopunitive e manie di persecuzione, e nei vari ricoveri ospedalieri era trattato come un forsennato. Era affetto da visioni, turbe psichiche, pur essendo un grande intellettuale. Negli stati depressivi di malinconia parlava agli oggetti inanimati e aveva eccessi di ira rabbiosa. I suoi squilibri lo fecero diventare pericoloso e giudicato come un infermo. Dopo aver tentato di uccidere la madre con un coltello da cucina venne ricoverato in una clinica psichiatrica. Lui stesso dormiva con un coltello sotto il cuscino perché temeva nella sua follia di essere assassinato. La malattia mentale lo portò alla tomba prematuramente, all’età di cinquantuno anni. Lo stesso pittore Van Gogh già nelle prime lettere al fratello tradisce giovanissimo una certa inquietudine e un certo male di vivere. Le sue crisi depressive lo portarono a trascurare pure il lavoro. Per le precarie condizioni mentali fu più volte ricoverato in una clinica. il pittore morì suicida a soli trentasette anni. Lo stesso fratello rivelò i segni di una malattia mentale. Un esempio concreto di connessione fra genialità e male di vivere è rappresentato dal poeta Dino Campana. La madre stessa soffriva di manie deambulatorie. A quindici anni manifestava i primi segni dei disturbi mentali. Aveva crisi nervose, sbalzi di umore, disturbi della psiche. Il suo male oscuro lo portò a peregrinare in viaggi infiniti, a parlare solo, a compiere tutta una serie di stranezze. a fare mille mestieri, ad odiare la madre e il paese natale. Fu chiuso in un manicomio da cui tentò la fuga e feritosi ai ferri spinati morì di setticemia Nell’ospedale psichiatrico di Scandicci uscì la diagnosi della sua malattia ossia ebefrenia, una forma di psicosi schizzofrenica. Alternava momenti di serenità in cui era sedentario a momenti di vagabondaggio e inquietudine. I geni mostrerebbero quindi una predisposizione alla sofferenza per la loro eccessiva sensibilità e i loro tormenti interiori e le loro patologie li porterebbero ad alternare momenti di esaltazione a momenti di depressione. Il talento e la predisposizione all’arte e alla scienza non sarebbero indolori ma processi tormentati tali da procurare nel tempo anche squilibri di tipo psicologico. I geni vulnerabili, sensibili sarebbero portati a una eccessiva analisi introspettiva che li porterebbe ad accumulare stress, instabilità che si traduce in manie, insonnia, abusi. Anche ai giorni nostri sembra che ci sia un nesso concreto fra musica e follia. Molti musicisti di grido, famosi hanno mostrato psicosi, manie, isolamento, disturbi bipolari, disturbi della personalità, conflitti caratteriali, allucinazioni sonore e visive ecc. Molti sono morti suicidi, alcolizzati, soli in case di cura, alcuni prematuramente. Molti si sono rivolti a terapeuti, hanno assunto e assumono psicofarmaci, hanno seguito terapie di gruppo e sedute in cliniche preposte . Molti sono stati abusati e abusano di droghe e alcol. Molti sono finiti fuori di testa o si sono impiccati. Certi processi del pensiero sembrano portare a una malattia mentale. Molti medici e studiosi parlano in certi casi di predisposizione genetica ma anche di influsso ambientale. Ci sarebbero certo dei fattori ambientali ad influire e anche familiari. Una cosa è certa le forti emozioni possono alterare una mente fervida e in ebollizione. Il dolore intenso può essere come una lama sottile che penetra nel cervello. Le esperienze dolorose possono condizionare. Dal dolore così può scaturire il piacere per l’arte.