Discussione

BOEMIA

I primi a lavorare il vetro anticamente furono gli industriosi Fenici che usavano tecniche che si tramandavano di generazione in generazione. La svolta significativa si ebbe nel 1450 quando al vetro furono aggiunti sodio e magnesio e si ottenne il trasparente e puro cristallo. Scuole d’arte sorte un po' ovunque iniziavano all’arte vetraria con la creazione di oggetti anche dipinti, di uso comune come bicchieri e di uso particolare. In Boemia sorse un centro di produzione di cristalli a partire dal seicento oltre che di vetro decorativo. Si affermò questa arte per la presenza di risorse adeguate sul territorio e di esperti artigiani specializzati. Nel territorio compreso nella attuale repubblica ceca sorsero molte industrie e botteghe e anche un attivo museo del vetro per appassionati visitatori. Le tecniche di incisione vennero affinate a Praga. I vetri colorati sontuosi divennero di moda nel periodo barocco e dell’impero austro ungarico di cui la Boemia era parte. In queste zone si otteneva un impasto chiaro con il gesso e il cloruro di potassio. Gli artigiani crearono per le chiese ed altri monumenti vetrate colorate spettacolari grazie a un intreccio sapiente di tradizione e innovazione. Nel settecento si diede vita alle sfaccettature e i cristalli arricchirono le case dei ricchi sempre sontuose di arredi. Andarono di moda lampadari maestosi con pendenti fatti di gocce, ciondoli, rosette. I lampadari avevano bracci di metallo e generalmente curvi. Il cristallo delle decorazioni produceva riflessi colorati e trasparenti unici. Si fecero centro tavoli, portaceneri luminosi ed eleganti. Nel novecento in Boemia si sperimentarono nuove tecniche che consentirono una massiccia esportazione di prodotti artigianali rifiniti e decorati, cesellati da maestri artigiani. Si realizzarono oggetti preziosi, costosi per nobili e borghesi e poi oggetti anche per gente comune. Si fecero disegni nuovi e si sperimentarono nuove tecniche manuali. Si sviluppò una forma audace di pittura su vetro insegnata pure nelle scuole. Si fecero coppe, vasi, lampade lucide e opache, bicolori, con decorazioni floreali e smalti. Con l’avvento di macchine automatiche si fecero oggetti di bigiotteria come collane, anelli. In Moravia si producevano perline colorate con gioco di colori a partire dal settecento. Ora si mira solo a una produzione in serie e si seguono modelli standard. Non ci sono più idee geniali, scambio di notizie, consigli condivisi. Pochi sono i visitatori del museo del vetro. La curiosità non spinge i giovani ad imparare questa arte considerata superata. C’è un certo scetticismo che spinge i giovani a non considerare questa arte. I giovani mirano a un guadagno immediato e duraturo. Non si preoccupano di tramandare le tradizioni.. Non danno attenzione ai prodotti di artigianato che spesso rivendono nei mercatini anche quelli della famiglia. Il cristallo non viene più apprezzato, ha una accoglienza tiepida. E’ grave considerare merce prodotti raffinati. I giovani non concepiscono di passare il tempo nei laboratori artigiani preferiscono ingozzarsi nei locali di birra e alcolici. Un giorno si pentiranno e rimpiangeranno di non essersi dedicati all’arte.