Viviamo in una epoca profondamente edonistica, con la vanità nel sangue, con il dna infarcito di puro fanatismo. Si mettono i post sui social con le immagini delle vacanze da sogno, dei matrimoni da favola. I colleghi non fanno altro che vantarsi, ci stordiscono con il racconto dei propri divertimenti, con l’elenco dettagliato dei propri averi. Ogni giorno si inventano una scusa per venire da noi per ostentare, per farsi grandi, per mostrarsi superiori a noi. Descrivono ville con piscine, tenute, feste sontuose e noi ci chiediamo come fanno a fare quella vita cosi sfarzosa. Ci guardano con aria compiaciuta, ridono sotto i baffi contenti di averci messo nel sacco. Siamo assediati in famiglia da parenti che non si comportano certo in modo differente. Ci inviano messaggi e cartoline, ci mostrano quadri, case, gioielli, auto di lusso. Ci inviano le immagini di una loro vita felice, meravigliosa mentre noi arranchiamo dentro una realtà poco apprezzabile. Ci chiediamo quale sia la ricetta per raggiungere tanto lusso. Poi capiamo che non ci interessa nulla. La nostra vita ci piace ugualmente anche se non navighiamo nell’oro. Siamo felici per i risultati raggiunti, per i viaggi che facciamo, per i locali che visitiamo, per la gente che frequentiamo. Non sentiamo il bisogno di ostentare, di illustrare agli altri i nostri successi importanti. Ci gustiamo la nostra vita come un vino assaporato a piccoli sorsi. Scopriamo che non ci servono tanti soldi per i nostri svaghi. Ogni tanto incontriamo uomini vanitosi, che si vantano della loro posizione sociale, ragazze belle che ci snobbano con piglio grintoso e vivace, donne di mezza età ricche che ci guardano dall’alto in basso come fossimo zecche di cane, uomini adulti che ostentano, donne anziane che ci mettono sotto il naso anelli preziosi e collane, per umiliarci, per metterci sotto, per apparire superiori. La cosa migliore da fare in certe circostanze quando il cerchio si stringe e ci sentiamo soffocare è mimetizzarsi con l’ambiente, procedere a capo chino, e fingersi distratti per non cogliere acuti sguardi ironici che sono certe volte stilettate specie per le persone sensibili. La gente non si rende conto che non ci interessano i loro gioielli, i loro cofanetti d’oro, i loro viaggi costosi, ci interessa solo il rispetto, la dignità.
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