Discussione

CERTOSA

La certosa di Trisulti è un monastero che si trova in provincia di Frosinone nel comune di Collepardo a 800 metri di altitudine fra boschi secolari di querce. il polo anche museale è stato dichiarato monumento nazionale il 17 luglio 1879 ed è gestito in prevalenza dal ministero dei beni culturali. All’inizio fu san Domenico di Sora a creare una abazia di cui ci sono i ruderi, poi vicino fu costruita la certosa nel 1204 per volere di papa Innocenzo III che qui soleva soggiornare per ritemprarsi delle fatiche del papato. Il nome deriva da quello del castello dei Colonna che si trovava fra tre valichi di passaggio detti salti, castello andato distrutto completamente. La certosa fu diretta dai certosini e la chiesa dedicata al suo fondatore san Bartolomeo. La chiesa a una navata ha una sagrestia con raffinati mobili di noce con affreschi dedicati alla vita di Maria. i cori sono di legno. I dipinti sono del Balbi e gli affreschi di Mirabili. la chiesa è stata più volte rifatta ed ha uno stile gotico e barocco per la sovrapposizione di stili. La facciata è del settecento. All’interno troviamo i resti di martiri cristiani e un dipinto sulla strage degli innocenti. i chiostri sono dotati di vari stili rinascimentali . La sala capitolare è opera dei Caci. La certosa più volte rimaneggiata è in stile prevalentemente barocco ora gestita dai cistercensi di Casamari, il portale rappresenta un busto di san Bartolomeo fatto da un allievo di Michelangelo. La foresteria in stile romanico gotico era chiamata palazzo di Innocenzo III dove risiedeva durante i soggiorni ora adibita a biblioteca che racchide 36,000 volumi di pregio. Dal piazzale circondato dal bosco si accede al giardino, luogo solitario per eremiti, da dove si vede i monte vicino. Il giardino un tempo orto botanico ora è ricco solo di alcune specie vegetali come le siepi di bosso. il cimitero certosino si trova nei pressi. Troviamo poi la farmacia su due livelli, ricca di arredi del settecento e di vasi di vetro e terracotta maiolicata che contengono veleni di serpente ed erbe usate dai monaci per curare la popolazione che si trovano su scaffalature in legno. i mobili della farmacia sono del settecento come pure le decorazioni pittoriche. Un dipinto molto realista del Balbi è dedicato al direttore della farmacia dell’ottocento. Nella farmacia troviamo anche liquori fatti dai monaci con erbe varie. La certosa è stata insignita della bandiera arancione.