Discussione

FASSI

A via Principe Eugenio in zona Esquilino a Roma esiste il palazzo del freddo dove si può gustare un gelato raffinato tutto l’anno anche in pieno inverno. Sono ricette originali che si arricchiscono di varianti. Nei fine settimana sono previsti tour di degustazione e visite al museo guidate per vedere il laboratorio e gli antichi macchinari. Il marchio vede la nascita nel 1880 per volontà di Giacomo Fassi di origini torinesi che sposò Giuseppina conosciuta a Palermo. Fu lei a suggerire molte ricette, seguito poi da Giovanni Fassi che fece un corso per pasticcere e dai suoi figli Daniela e Fabrizio e dalla moglie di questi Annette che si occupa di contabilità. Fu Fabrizio Fassi a inventare il semifreddo detto sampietrino in onore di Roma e del suo particolare selciato. I Fassi sono ormai arrivati alla quinta generazione con il pronipote del fondatore Andrea Fassi laureato in scienze politiche, amante della scrittura infatti organizza corsi di scrittura, amante dei viaggi con i quali ha arricchito la produzione con un pizzico di esotico. Sono frequenti infatti e sperimentazioni nuove esposte in corsi specifici di show coking dove si possono apprendere i segreti di nuove ricette ghiotte. Sulle orme di Andrea vi è la figlia Amelia. Andrea è pure vicepresidente dei locali storici di Roma. Il locale di settecento metri quadri, con un laboratorio a vista completato nel 1928 e una sala esterna ha avuto molti cambi di sede. Il primo sorse a via quattro novembre nella capitale per sorgere in altre città. Il marchio registrato propone prodotti storici, classici e nuove creazioni con influssi persino coreani e cinesi. L’estero ha dato il suo apporto con numerosi suggerimenti per nuovi gusti. Troviamo il gelato alla amatriciana, il sorbetto ai funghi porcini. Collaborano molti pasticceri quotati e personale stagionale. Molti punti vendita si trovano in corea. Si possono trovare frappe, frullati, torte gelato, semifreddi artigianali, tronchetti, cassate . Ci sono anche vaschette di asporto. Un tempo frequentato dai Savoia, da Trilussa, da D’Annunzio ora si trova inserito in un contesto degradato. Di recente il locale ha ricevuto una bolletta di diciottomila euro, un vero salasso che scuote dalle fondamenta tutto il sistema di produzione.