Discussione

MATERNITA'

Diventare madri è una esperienza indimenticabile, lascia tracce indelebili nella memoria. Ci si sveglia con un piccolo esserino al fianco e il mondo appare diverso, più luminoso. Nessuna donna sembra rinunciare a questa avventura. Dare la vita è anche un atto di grande responsabilità e generosità. Ma tutti sappiamo che nessuna rosa è senza spine. Anche la maternità può nascondere qualche insidia. A cominciare dal lavoro dove si viene automaticamente ghettizzate, perché si esce comunque per qualche tempo dal ciclo produttivo dell’azienda e non si garantisce quella continuità necessaria al proseguimento dell’attività. Per qualche tempo si è per così dire improduttivi, e siccome in questa società il tempo è denaro, si viene accantonate come oggetti inservibili. E’ possibile trovare al rientro la scrivania occupata da un nostro collega o peggio ancora da un nuovo assunto. Una voragine si apre davanti a noi quando scopriamo che le nostre mansioni vengono tranquillamente svolte da altri, come se noi non esistiamo. Al rientro per giorni si viene spostate e parcheggiate di qua e di là in attesa di una sistemazione definitiva. Il mondo del lavoro respinge le neo mamme come fossero esseri di serie b, perché hanno rinunciato alla carriera per motivi personali. Ma non è solo il mondo del lavoro l’ambiente più ostico. Anche in casa bisogna fare i conti con suocere invadenti che vorrebbero dare loro il nome al pargolo e che pretendono di gestire la situazione a modo loro. Dopo il parto ci si vede ingrassate, sciatte, pallide e l’insicurezza prende il sopravvento. Davanti allo specchio ci si vede goffe, brutte, con le gambe gonfie e il petto sfatto. La depressione in agguato prende il sopravvento. La delusione nel vedersi diverse, meno abili, meno presenti a noi stesse e agli altri. Lo sconforto provoca crisi di pianto. In alcuni casi avviene anche un altro fenomeno strano: il marito non vede più la donna sensuale, che gli ha fatto girare la testa ma vede la madre e quindi ha una sorta di rispetto reverenziale che però lo allontana. Alcuni mariti si sentono a disagio nel vedere la moglie che allatta, che lava i panni, la vedono diversa fisicamente e caratterialmente. La donna si concentra tutta sul bimbo e il marito passa in secondo piano, viene per così dire trascurato. Il marito si sente escluso, si offende per questa totale esclusione e comincia a disertare il talamo nuziale. Ci sono mariti, che stanchi di essere ignorati, si girano intorno alla ricerca di qualche facile avventura, per non annoiarsi e per avere sesso sicuro. Gli uomini vanno alla ricerca di emozioni, di sensazioni stimolanti che la donna non può dare loro, tutta presa a seguire il bimbo nello svezzamento. Ci sono anche uomini attivi, che partecipano generosi alla crescita dei figli ma hanno sempre uno sguardo particolare nei confronti della compagna, che quasi non riconoscono più tanto è cambiata fisicamente e nel carattere. Le donne infatti più combattive quando diventano mamme si addolciscono, diventano più tenere, meno aggressive. L’uomo che ama la donna forte resta sconcertato, si disorienta. Tutti poi fanno notare alla donna il suo cambiamento, sottolineano la rotondità del suo aspetto facendola sentire diversa. Nelle boutique non si trovano più i vestiti adatti e i pantaloni dell’anno passato non entrano più. Tuttavia il viso delle mamme, come la loro pelle, appare più luminosa, più levigata e questo dovrebbe essere evidenziato. L’esperienza della maternità dovrebbe essere accompagnata dall’affetto, dalla comprensione, dall’amore puro senza condizionamenti. Non si dovrebbe dare peso a sciocchezze di poco conto. Ogni tanto si dovrebbe puntare all’essenziale trascurando il superfluo.