Discussione

ANNOIATI

Ci sono giovani impegnati, preparati, affamati di cultura, che persistono concretamente nella realizzazione dei loro sogni. Sono giovani che fanno volontariato, studiano, fanno ricerche, studiano musica, arte, e sono i figli che tutti desiderano avere, che danno soddisfazione. Sono giovani rispettosi, dotati di ferrea volontà, educati, civili, corretti, cortesi. Loro hanno l’argento vivo, trasmettono gioia di vivere, perché hanno slancio ed entusiasmo. Contagiano con il loro fervore. Danno il giusto valore alle cose, conoscono le conseguenze delle loro azioni, sono degni di rispetto. Ci sono però anche alcune categorie di giovani e giovanissimi che amano manifestare in modo smisurato la noia. Si nascondono dietro un atteggiamento distaccato. Appaiono distanti come mitici divi. Non tollerano intrusioni nella loro vita, non sopportano discorsi e parole della gente, descrizioni, racconti. La loro mente divaga ossessionata solo dalla ricerca del divertimento e del piacere. Non sopportano feste natalizie, raduno di parenti, rinfreschi con doni e regali, non tollerano tradizioni solenni come processioni ecc. in certe situazioni si sentono costretti e si limitano a una presenza silenziosa e svogliata. Non interagiscono con nessuno. Accettano passivi ogni cosa come se la subissero. Il misterioso divagare dei loro pensieri li porta a fare scena muta al funerale della nonna e non salutare nessun parente e conoscente. La loro è una ricerca ossessiva della pace. Non vogliono essere compresi, non vogliono essere importunati, presi di mira. Se ne stanno annoiati da una parte pure ai matrimoni di parenti. Stabiliscono di ignorare ogni tipo di festa e festeggiamento nelle feste di piazza, paesane, specie religiose non partecipano, si astengono, restano dentro casa a sentire la musica, a vedere la tv. Molti ai funerali dei parenti dicono di non riconoscere certe persone che pure hanno frequentato. Non riescono a identificare zii, cugini, nipoti, perché loro non danno importanza a certa gente.. Esistono solo gli amici. Non ricordano mai i nomi di parenti, di antenati, di gente conosciuta. Non ricordano fatti del passato. La loro memoria è piatta, come se si fosse fatta una tabula rasa. I ricordi non invadono la loro mente, sono manipolati per cui ricordano solo quello che fa comodo. Anche durante dei viaggi con i genitori sono assenti, osservano a distanza come se l’arte, la cultura non avesse importanza. Sono reticenti, assenti su tutta la linea. Hanno terrore di domande, di strette di mano, di saluti. Negli ambienti familiari si camuffano, si nascondono come se facessero parte degli arredi. Di solito non parlano, guardano annoiati e disincantati. Sono compiaciuti solo del loro fisico palestrato, dei loro abiti firmati. Assaporano il piacere fisico di farsi vedere e ammirare. Nei matrimoni di parenti passeggiano avanti e indietro inquieti e si vede che non vedono l’ora di andarsene. Non ricordano date, nomi. Ogni tanto godono dell’imbarazzo altrui nel vederli freddi come il marmo. Si chiudono sempre nel loro mondo che per gli altri è un terreno proibito. Non sono colpiti da un bel tramonto, dalla bellezza di un fiore. Quello che li circonda passa sotto silenzio, non lo vedono, non lo ricordano, non lo sentono, non lo percepiscono. Nel privato sono chiusi, poi nel pubblico sono sempre circondati da amici con cui parlano e si confidano. Per farsi ascoltare bisogna ingaggiare una lotta cinese. Non ascoltano e guardano con sguardo vacuo. Anche quando muore il proprio padre restano impassibili, neppure una lacrima. Ci colpisce la assenza totale di sentimenti. La noia traspare evidente, Si annoiano a una cena, al mare, al lago. Si tratta di un torpore freddo he ci colpisce come una doccia gelata. Siamo di fronte a assenze mentali, a blocchi che ci colpiscono come una frustata. Ci vorrebbe un risveglio, uno stimolo esterno proficuo, vitale.