L’astrattismo è stato un movimento culturale che si è sviluppato ampiamente nel secolo scorso. Ha avuto origini tedesche per poi diffondersi a macchia d’olio nel resto d’Europa. L’intento comune nonostante le divagazioni e le divergenze, era quello di creare un linguaggio artistico visuale, alternativo al reale che riflettesse ugualmente le ansie e le inquietudini sociali. Le composizioni astratte si allontanano dal reale e lo rappresentano in modo diverso, soggettivo e vibrante secondo appunto le intenzioni dell’artista.
In questo modo i quadri astratti sono macchie di colori accessi, di figure scomposte, di forme geometriche strane e fantasiose. Alcune immagini cangianti producono vere illusioni ottiche.
Le tinte sono accese fino all’inverosimile, i contrasti stridenti e acuti. Un artefice dell’astrattismo è stato il celebre Kandisky. Con lui l’astrattismo arriva alla sua maturità artistica, e scopre il rapporto diretto con altre arti come la musica, la fotografia.
Molti sono stati i seguaci dell’astrattismo, esso è poi degenerato in forme assurde e anomale. Un quadro astratto dal titolo mucca nel prato raffigurava uno sfondo bianco con qualche schizzo e i visitatori della mostra hanno detto scherzando che è stata la mucca a mangiare tutto il quadro. Il soggetto era praticamente inesistente.
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