Discussione

EVOLVERSI

Molti spesso studiano per arricchirsi, per ampliare il loro bagaglio culturale, per assecondare la propria passione per certe materie, per evolversi, per aprirsi una strada fortunata nel mondo del lavoro. L’evoluzione spesso rimane solo un fattore interiore all’atto pratico nel posto di lavoro fanno carriera i raccomandati da un certo clientelismo malsano e sfacciato. Magari le commesse parenti del titolare vengono trattate ovviamente con un occhio di riguardo. Il problema non è solo rimanere nelle retroguardie che può anche essere una esperienza interessante e necessaria, il problema è che ci avanza nei gradi e nei livelli di carriera poi ci deride perché pur essendo laureati siamo rimasti al palo. I colleghi con le loro critiche ci limitano la libertà, ci condizionano. Loro si vantano della loro carriera, una cosa di cui dovrebbero vergognarsi visto come hanno raggiunto certi livelli. Poi nel mondo del lavoro assistiamo a tutta una serie di discriminazioni, si discrimina chi ha le unghie corte, chi porta il cappotto, ogni cosa è fonte di divisioni, di isolamento. Le discriminazioni, le critiche imbarazzanti, i commenti piccanti sono all’ordine del giorno. I colleghi o si vantano delle loro prodezze, o ci criticano e deridono in modo velato o palese. Certe volte ci sentiamo braccati. Alcuni si infiltrano nella nostra vita privata e la passano al setaccio criticandola con battute e strisciatine di pessimo gusto. Ci criticano se soffriamo di claustrofobia, se portiamo scarpe basse e comode, se andiamo in vacanza in posti vicini. Allora ci rifugiamo nella nostra stanza dove troviamo refrigerio. Restiamo connessi su internet pure nella pausa pranzo per non incontrare colleghi importuni che ci bloccano con le loro perfide insinuazioni. Dopo anni siamo stanchi di discorsi ridicoli e familiari. Non vediamo l’ora di andare a casa e immergerci in un bagno ristoratore per toglierci tutte le impurità mentre le frasi offensive sono ancora nelle nostre orecchie. I dirigenti cercano solo di dimostrare di essere bravi, e nel loro mondo dorato anche se ci incrociano non ci considerano. Navighiamo in un mare vischioso , ghiacciato di indifferenza collettiva dove le occhiatacce si moltiplicano in modo ossessivo. Siamo accecati da considerazioni pessime su di noi. Ci sentiamo stretti nel nostro ruolo. I dirigenti vivono la loro vita blindata, ma anche il potere assoluto ha i suoi abissi di solitudine e grettezza. Allora non resta che andare avanti con tenacia mettendo a fuoco gli obiettivi senza intestardirsi a sentire le voci degli altri. In fondo l’evoluzione avviene sempre dentro di noi.