Discussione

CATARI

Nel medioevo e soprattutto nel tardo medioevo si diffuse un movimento religioso culturale eretico detto catarismo. Il nome di derivazione prima greca e poi romana significa propriamente puro. Secondo gli oppositori la parola viene dal latino cathus gatto infatti i suoi seguaci furono accusati di sodomia e di usare gatti neri nelle loro pratiche che erano per molti la incarnazione del male e del demonio. Molti seguaci furono chiamati albigesi per via del fatto che risiedevano nella cittadina francese di Albi. Il capo fu sicuramente il vescovo Novaziano. Il culto eretico si diffuse soprattutto in Francia, Olanda, Belgio, Bosnia, e in Italia nel nord con il suo centro in Lombardia. In Italia molti seguaci si stabilirono a Treviso, Firenze, Livorno, Rimini, Orvieto. Il centro nevralgico fui la Provenza e i Balcani e la Bulgaria Molti poeti trovatori francesi si convertirono al catarismo. I catari proponevano un ritorno alla chiesa delle origini caratterizzata da carità, umiltà, povertà e detestavano la gerarchia ecclesiastica corrotta e legata troppo ai beni terreni. Loro aspiravano a una chiesa fatta di poveri e uguali senza distinzioni di ceto. La loro predicazione sosteneva la centralità dello spirito santo, il fatto che esistesse un vero dualismo fra luce e tenebra, bene e male, spirito e materia. In questo dualismo prediligeva la parte solo spirituale per questo rinunciavano alla proprietà, all’uso della carne, al sesso, ai beni materiali. Si nutrivano solo di pane e pesce. Per loro Gesù era solo in apparenza un corpo, in realtà era un angelo e anche la Madonna aveva natura angelica ed era priva di corpo giudicato negativo. La gente comune poteva riscattarsi attraverso le reincarnazioni fino ad arrivare ad essere puri spiriti di luce. La chiesa per loro incarnava la schiava di Satana, per questo fondarono chiese parallele che spinsero Innocenzo III a intervenire anche con il tribunale della santa inquisizione. Molti catari vennero massacrati, torturati, impiccati ecc. I catari si dividevano in due gruppi i semplici simpatizzanti e i perfetti ossia gli eletti che vivevano di elemosina e preghiera, senza beni. I catari prevedevano un cammino di iniziazione fatto senza però battesimo, comunione ecc. la confessione era collettiva e periodica. I perfetti potevano diventare vescovi e diaconi. Molti arrivarono a devastare chiese e conventi e allora si diede vita a una sistematica repressione. Come tutte le ideologie finì per deteriorarsi. Il fenomeno sconfinò nella violenza. Il corpo non era curato in quanto prigione dello spirito. Rifiutavano inoltre alcuni mestieri in quanto facenti parte del piano di Satana. La morte era la liberazione e molti si lasciarono morire di fame. Il gruppo prevedeva due fronte di cui uno più radicale e l’altro più moderato. L’anima per loro sarebbe preesistente alla nascita. Il fenomeno coinvolse i ceti più bassi anche se molti cortigiani e mercanti divennero catari. La loro dottrina era giudicata negli ambienti cattolici troppo rigida. Rifiutavano i sacramenti, punivano l’adulterio con la morte. Molti di loro furono colpiti da anatema e scomunica e accusati di sovvertire l’ordine sociale. Attualmente questi fenomeni si studiano meno e molti giovani ignorano certe cose accadute nel passato.