Cromazio era nato ad Aquileia nel Friuli da una famiglia benestante e conosciuta intorno al 480 dc. Al tempo delle invasioni barbariche dei Visigoti e di Alarico. Il nord era stato convertito al cattolicesimo da san Marco evangelista su cui Cromazio scrisse molte opere. Aveva un fratello Eusebio e tre sorelle.
All’inizio creò dei gruppi ascetici che si riunivano in casa sua in cui si svolgevano preghiere, dibattiti, letture, discussioni. Interessanti sono le sue traduzioni in latino di vangeli e opere religiose e trattati sacri e i suoi commenti che denotano l’influsso massiccio della chiesa di Oriente, molto forte nel IV secolo. I suoi scritti furono numerosi e alcuni rimasero sconosciuti. Scrisse sulla carità, che lui stesso faceva inviando soldi a vari istituti e congregazioni, sulla passione di Cristo, sui vangeli, su san Giovanni. Lui fu che consolidò la tradizione del lavaggio dei piedi in occasione del giovedì santo. Divenne un giovane monaco erudito e attento, amico di san Gerolamo e di Rufino. Insieme a loro combattè l’arianesimo, in quel periodo molti vescovi erano divenuti Ariani. Scrisse lettere, raccolte di sermoni versioni bibliche contro l’eresia. Fu insegnante di Rufino che studiava in casa sua. Favorì il diffondersi della cultura. Fu ordinato sacerdote dal vescovo Valeriano e dopo la sua morte divenne lui vescovo con una cerimonia solenne a sant’Ambrogio a Milano. Cromazio partecipò al concilio regionale di Aquileia e al concilio del 381 con il ruolo di prebitero.
Per sconfiggere l’eresia di Ario fondò molti cenacoli ricchi di impegno pastorale. Scrisse sermoni, commenti al vangelo di Matteo, traduzioni sagaci della Bibbia.
E’ rappresentato con il bastone pastorale tipico dei rappresentanti della ortodossia.
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