Molte tradizioni del passato nel mondo ultramoderno stanno vacillando e solo apparentemente vengono tenute in vita. Molte cercano di resistere ma trovano molti a remare contro. La visione moderna del mondo è diversa, più pratica, più legata a scelte esclusivamente soggettive. Ai nostri giorni conta solo la volontà, il consenso del soggetto, le scelte solo individuali. Anche le persona sagge, colte ben educate non si abbassano a chiedere consigli, ma fanno di testa propria. Eppure ogni tanto, in certe situazioni, si dovrebbe domandare consiglio. Invece si si affida alle preferenze personali.
E’ sempre più diffusa la pratica nelle famiglie, nelle coppie di rinunciare ai vaccini per i bambini e alla pratica antica della circoncisione, ossia alla operazione chirurgica che consente il taglio del prepuzio. La scelta della circoncisione è affidata alla autonomia decisionale del singolo. Molti guardano a questa operazione con apprensione e disgusto, la considerano una pratica superata che non merita attenzione. E’ una vergona imporre ai figli la circoncisione, specie in tenera età. E’ un inganno, un abuso di autorità genitoriale, un sopruso. Nessun bimbo accetta l’operazione, è contento di provare dolore profondo. Per molti l’operazione, anche se in anestesia locale, è raro che si faccia, specie per i più grandi, in anestesia totale, può essere rischiosa e va fatta solo per scopi terapeutici. Il bambino deve essere libero non chiuso in una gabbia di regole. La circoncisione è una pratica che provoca imbarazzo negli spiriti liberi che detestano le scelte imposte dall’alto, le costrizioni. Sulla circoncisione i medici spesso hanno posizioni diverse. Tuttavia non ci sono leggi che la proibiscano.
I riti ebrei e musulmani, africani prevedono la circoncisione soprattutto per motivi religiosi e sociali. Nella genesi si parla della circoncisione di Abramo e gli ebrei la praticano di routine otto giorni dopo la nascita. I musulmani attendono verso i sette anni considerandolo un rito di passaggio. Per Maometto è un rito di purificazione la cui assenza può generare conseguenze spirituali. Essa denota l’appartenenza in un gruppo è simbolo di sottomissione. Nei paesi australiani è una prova di coraggio visto che spesso viene fatta a 19 anni segno del passaggio alla vita adulta. Ci sono civiltà che la praticano all’età della pubertà. Essa è diffusa negli Stati uniti, in Corea, in Asia, ma in Europa è rara. Si fa solo per desiderio espresso dei genitori, per una questione etica. In passato ci si affidava a santoni e ciarlatani ora ci s rivolge a professionisti qualificati. Per i cristiani moderni è solo un fatto culturale e quindi non è una pratica necessaria. Molti infatti si sono fatti ripristinare il prepuzio con delle tecniche chirurgiche sofisticate per vanificare le regole della tradizione. La circoncisione non viene praticata nei casi di emofilia, di bambini prematuri e di malformazioni dei genitali.
Si è constato in Africa che tale pratica riduce sensibilmente la capacità di contrarre l’Aids e il cancro della prostata molto diffuso. E’ una pratica che ha poche complicazioni e non riduce il soddisfacimento sessuale. Solo la circoncisione tardiva in età avanzata può provocare qualche piccolo problema, risolvibile in taluni casi con un periodo di astinenza sessuale.
Attualmente molti la considerano negativa perché potrebbe causare danni psicologici ai bambini. La Finlandia stessa si è mostrata contraria. Tuttavia sono sempre di più i casi di adulti che hanno seri problemi per non aver praticato a suo tempo la circoncisione. Ci sono stati casi eclatanti di problemi gravi riconducibile all’assenza di tale pratica. Forse bisognerebbe valutare caso per caso, ma stanno aumentando i casi di persone che hanno avuto delle complicazioni.
La svolta sarebbe quella di riconsiderare tale pratica che ha i suoi vantaggi se non nell’immediato ma nel futuro. Non bisogna voltare le spalle
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