Discussione

ERINNI

Esiste un fumetto chiamato Erinni italiano ideato da Ade Capone e disegnato nel concreto da molti autori anche conosciuti nel campo. Molti sono i fumetti ispirati alle Erinni anche all’estero dove le erinni sono serial killer vendicative di delitti rimasti impuniti nel corso del tempo. In questi fumetti appare una certa vena erotica che non sfocia mai nella pornografia. Alcune erinni sono rappresentate come omossessuali ma che per vendicarsi potevano anche sedurre un uomo. Le Erinni erano personaggi della mitologia greca, vere personificazioni della vendetta femminile e corrispondevano alle Furie dell’olimpo romano. Secondo alcune tradizioni sarebbero figlie della notte secondo una storia più classica sarebbero figlie di Urano, nate dal suo sangue sgorgato al momento della evirazione da parte di Crono dio del tempo. Sarebbero tre sorelle Aletto, Megera, Tisifone. Appaiono nelle raffigurazioni sempre alate, dotate in certi casi di ali di pipistrello, con la bocca aperta in un urlo atroce, con serpenti al posto dei capelli ricciuti, con in mano armi come tizzoni ardenti, carboni, fruste o torce. Le armi le usano per torturare le vittime assassine di delitti atroci. A loro gli antichi popoli offrivano doni e sacrifici di pecore per lo più nere. Il loro lavoro consisteva nel vendicare appunto delitti non puniti dalla giustizia terrena. Erano in grado in certi casi di far impazzire l’assassino. Spesso perseguitavano gli assassini e li straziavano. Secondo la leggenda sono state loro a inculcare lo spirito di vendetta in Medea che straziò i figli per vendicarsi del marito che l’aveva lasciata. Delle erinni ne parla Dante, Eschilo, Virgilio. Sono citate da scrittori, romanzieri come Proust. Nel medioevo erano molto considerate e apprezzate. Molti drammi del settecento le vedono protagoniste alcuni anche musicati. Sono nate in loro onore trilogie, film fumetti, persino videogiochi, testi e libri. Megera sarebbe la più cattiva ed è il soprannome che si da ai nostri giorni a una donna perfida e cattiva. Ci sono però generazioni di giovanissimi che non conoscono affatto l’origine del mito e ignorano molti aspetti della mitologia greca.