Discussione

ADATTAMENTO

Milioni sono gli stranieri in Italia. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un massiccio afflusso di popolazioni estere provenienti dai più disparati punti del globo. Nel nostro paese troviamo marocchini, filippini, cinesi, ucraini, polacchi, moldavi, turchi ecc. La maggior parte di loro sono impiegati in lavori considerati dai nostri connazionali di infimo ordine. Molti sono colf, badanti, camerieri, meccanici, raccoglitori di frutta, uscieri, portieri, autisti, braccianti, governanti, pizzaioli, commessi ecc. I genitori dei giovani italiani invece pretendono per i figli il massimo. Le donne si indirizzano verso lo spettacolo, l’insegnamento, la giurisprudenza i giovani ragazzi verso la chimica, la medicina, l’economia. Il guaio è che in Italia studiano tutti indistintamente anche senza esserci portati. Certamente l’istruzione è fondamentale, dopo di essa si potrebbe anche optare per un mestiere normale. Solo ultimamente alcuni giovani si sono improvvisati imprenditori e hanno aperto aziende agricole e imprese artigianali. Gli artigiani stanno scomparendo dal nostro universo, non si trovano più calzolai, falegnami, idraulici. I pochi falegnami sono come le mosche bianche e sono molto costosi. Gli stranieri tutto sommato hanno mostrato un notevole spirito di adattamento, senza tante pretese. Inoltre anche a livello familiare gli stranieri sono in espansione, la popolazione italiana è cresciuta solo grazie a loro. Gli italiani non hanno eredi, discendenti, spesso hanno un solo figlio da cui pretendono tutto. L’unico figlio deve essere bravo a scuola, intelligente, deve ottenere un posto di rilievo, deve sposare qualcuno alla sua altezza. Gli stranieri si sposano senza guardare i soldi, il ceto, la bellezza perfetta, la casa al mare, il lavoro prestigioso, le labbra sensuali, l’aspetto appariscente, gli abiti firmati, l’auto alla moda. Di solito mettono al mondo più figli senza tante paure. Si lasciano andare confidando nella provvidenza che sovente aiuta. Molti stranieri si sono ben inseriti nel tessuto sociale, sono parte integrante della nostra società, collaborano attivamente. In tempi di crisi si può seguire il famoso proverbio che recita: chi non sa fare guarda al vicino.