Fine Giugno, il caldo era sempre più asfissiante ed i ritmi di lavoro più stordenti. 
 
C'erano molte finestre che permettevano un ricircolo d'aria; anche la porta sul retro contribuiva a mantenere una parvenza di freschezza. 
 
Tutto falso. 
 
Tra fornelli, forni, friggitrici e la naturale temperatura estiva sembrava di essere in una sauna. 
 
Arrivavano sempre più clienti proporzionati all'aumento delle temperature, giorno dopo giorno. 
 
L'apertura del frigorifero, quella del congelatore e la preparazione dei semifreddi erano i giusti schiaffi che mi permettevano di superare quei caldi. 
 
Nota dolente le celle frigorifero, macchine progettate per punire i dipendenti che vi entravano per qualsiasi motivo. Gli sbalzi termici erano più affilati dei coltelli. 
				    
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