Il termine ballata viene dal francese antico balade e forse anche dall’inglese. Si tratta di un componimento in versi spesso musicato e ballato, specie in ballo tondo, di origini per lo più popolari. Esistono sei categorie di ballate: mezzane, piccole, grandi, minori, medie, stravaganti e anche brevi con versi corti. La sua struttura segue delle regole. Ci sono i ritornelli introduttivi, poi seguono più strofe dette stanze eseguite da un solista e poi il ritornello detto ripresa cantato da un coro. I versi usati sono in genere settenari e endecasillabi.
In generale però esistono tre tipi classici di ballate, la ballata tradizionale per il popolo, di cui esistono molte collezioni, eseguita da cantori itineranti, con vari temi come amore, politica, società, religione ecc. la ballata di strada di solito stampata su fogli in carattere gotico o romano con figure vistose in poesia, con temi popolari. Spesso in lettere bianche. Gli ambulanti vendevano i libricini nelle ferie pieni di queste ballate e infine la ballata letteraria, ossia un genere lirico che si diffuse nel Medioevo e nel romanticismo specie in Germania, Scozia, dove vennero messe in musica. Nel tardo medioevo si facevano composizioni musicali in Italia e Francia. Molto diffusa in questo periodo era la canzone a ballo con tanto di ritornello e una semplice melodia, spesso cantata e musicata con vari strumenti musicali. Si fecero ballate anche accompagnate da un solo strumento. La ballata divenne sinonimo di canzone con ritmo lento. Si realizzarono ballate polifoniche con alternanza di coro e solista, spesso improvvisate a tema amoroso. Con il tempo si fecero pure ballate strumentali con pianoforte. In Irlanda nell’ottocento si diffusero molte ballate accompagnate da canti e danze tradizionali. I gitani di Spagna realizzarono molte ballate con ispirazione d’amore e in metrica semplice. Nell’ottocento le ballate si diffusero in Australia e America quasi sempre di tipo popolare. Il merito di aver creato una metrica idonea alla ballata lo si deve attribuire alla città di Firenze che creò pure la ballata sacra. Il quattrocento fu però l’epoca di maggiore sviluppo, invece nel cinquecento la struttura subì delle alterazioni. Nel novecento in America si diffuse la ballata blues con musica afro e tema sentimentale. In genere negli stati uniti la ballata era sinonimo di canzone d’amore con ritmi più lenti.
Carducci in Italia riportò la ballata in auge. Negli ultimi tempi sta perdendo terreno e molti adolescenti ignorano persino la sua esistenza.
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