I giovani e gli adolescenti si presentano ai nostri giorni vivaci, attivi, svegli, dotati di una energia smisurata, di una forza di carattere notevole. Il loro atteggiamento aggressivo nei confronti degli accadimenti della vita ci sembra naturale. Si mostrano coraggiosi, competenti, sanno riprendersi dalle sconfitte. I giovani sanno scambiarsi con gli altri esperienze vissute. Si mostrano orgogliosi, assennati. Sanno intervenire nella vita in modo opportuno, sanno fare rinunce e sacrifici per studio e lavoro. Alcuni ci sbalordiscono perché parlano e gestiscono come degli adulti anzi si scambiano idee meglio di loro. Un filo invisibile lega tutti i giovani che davanti alla vita hanno lo stesso atteggiamento di sfida, propositivo. Rimaniamo increduli davanti a comportamenti responsabili. I giovani esorcizzano la malattia, la morte, le disgrazie. Alcuni sono razionali e si sono liberati della pesantezza di molti pregiudizi. Alcuni giovani ci sembrano appagati, pacificati.
In apparenza molti sono scaltri, vitali, disinvolti. Amano divertirsi in giro, festeggiare in modo gaudente.
Poi ad una analisi approfondita scopriamo che molti sono instabili, vagamente inquieti, intolleranti, capaci di profondi dissidi interiori, capaci di cadere nella trappola della violenza, dell’odio, della intolleranza fine a se stessa. Ogni occasione per molti è giusta per fare a pugni, per dire parolacce. Molti giovani sono violenti, hanno paura del buio, di dormire soli. Passano le notti a girare, a fare folli corse poi hanno paura di un ragno, di un insetto, di un luogo aperto. Molti giovani si lasciano prendere dalla depressione, dalla insonnia, soffrono di attacchi di panico, si sentono esclusi, intrusi non adeguati. I giovani antepongono il divertimento alla cura della propria anima, della propria entità. Vivono solo di beni terreni e materiali senza guardare oltre.
Con amarezza ci rendiamo conto che i giovani parlano bene, fanno discorsi forbiti, mostrano di conoscere tutto di non scandalizzarsi, di non avere paura ma poi trascurano la formazione della propria interiorità. Ogni tanto si dovrebbe ascoltare la voce della propria anima che invece viene messa a tacere, il suo suono arriva sbiadito. Nella vita ci vuole anche un pizzico di spiritualità.
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