Il prossimo 7 aprile sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia 5.zero”. Le piazze di Reggio Calabria rappresentano accenti storici, architettonici e turistici, che costituiscono una grande parte dell'atmosfera millenaria della "Città della Fata Morgana". Piazza De Nava, rappresenta la rinascita di Reggio Calabria a seguito del terremoto del 28 dicembre 1908 ed in tale area trovano allocazione tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio. La piazza, a pianta rettangolare, è intitolata al ministro reggino del Regno d’Italia Giuseppe De Nava promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. Non a caso il luogo è dedicato al famoso statista, in quanto lo stesso fu il promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il sisma del 1908.Piazza De Nava, storico punto di riferimento del cuore di Reggio Calabria èla piazza antistante Palazzo Piacentini, ossia il Museo nazionale della Magna Grecia, dove sono custoditi i Bronzi di Riace , ed è intitolata al reggino Giuseppe De Nava, ministro del regno d'italia nel 1918 e nel 1921. Al centro della stessa, adornata da vari esempi arborei, sorge una monumentale fontana a due bocche, sormontata da una statua raffigurante il ministro De Nava.Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari, non tenendo conto quindi di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali. Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari e che non tiene conto di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960 redatta dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali. Il successo dei Convegno di Gubbio promosso da un gruppo di Comuni, affiancato da parlamentari e studiosi, consente la formulazione di una dichiarazione di principi sulla salvaguardia ed il risanamento dei Centri Storici, ma sembra ne avere terreno fertile ne trovare applicazione in altri ambiti territoriali e nonostante le critiche e le obiezioni che si sono susseguite da più parti, per mesi, nei confronti delle linee guida del Palazzo, lo stesso continua nella sua idea di violare le caratteristiche di piazza De Nava.Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di anali da parte del prof. Pasquale Amato, gradito ospite del sodalizio culturale reggino. Il docente è ben noto alla comunità, per i suoi tantissimi anni di insegnamento tra l'Università Dante Alighieri e quella di Messina, e per le sue battaglie a sostegno del bergamotto di Reggio Calabria. Il prof. Pasquale Amato, oltre chè autore di saggio storici è anche fondatore del Premio Mondiale di Poesia Nosside, fondato mel 1983, giunto in questo 2023 alla XXXVIII Edizione. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020, la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 7 aprile.
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