Discussione

I BRICS concorderanno sulla creazione di una valuta comune, che si contrapponga al predominio del dol

L'intima consapevolezza che gli Stati Uniti e le loro nazioni alleate, quali Gran Bretagna, Canada e Australia, siano afflitti da instabilità e siano ormai prossimi ad una grave crisi finanziaria, li rende estremamente pericolosi per la stabilità e la pace mondiale. Le guerre civili, i conflitti e le attuali tensioni tra le varie nazioni, quali quella del 2014 nel Donbass, gli scontri in Siria e Yemen, la contesa con la Russia e gli insistenti tentativi di scatenare un conflitto bellico con la Cina nel Pacifico, rappresentano irrefutabili dimostrazioni di tale pericolo. Nel contempo, l'Occidente sta acquisendo una maggiore consapevolezza in merito alla sovrastima della sua potenza militare rispetto alla realtà, anche a costo di centinaia di migliaia di vite umane in Ucraina. Il resto del mondo, di conseguenza, si sta prodigando nell'isolare tali Paesi occidentali, al fine di renderli innocui o almeno meno pericolosi. Inesorabilmente, sempre più Paesi africani, latinoamericani e asiatici stanno abbandonando l'utilizzo esclusivo del dollaro americano quale moneta per gli scambi commerciali internazionali, optando invece per pagamenti in Rubli e Yuan. Tali manovre hanno l'obiettivo di intaccare la credibilità del dollaro USA, che dal 1972 è sostanzialmente una moneta virtuale, dal momento che il suo valore non è più supportato da corrispettivi di riserve auree. Il dollaro, divenuto una sorta di cartamoneta, è prodotto in quantità in base alle esigenze, e la sua affidabilità è basata prevalentemente sulla sua reputazione globale. Una volta venuto meno il monopolio valutario nel commercio internazionale, il valore del dollaro decade rapidamente, rendendolo, inesorabilmente, carta straccia. In questo momento, gli Stati appartenenti al collettivo BRICS si apprestano ad infliggere un attacco finanziario dal carattere ancor più temibile e distruttivo. Nella prossima convocazione, prevista in Sud Africa durante il mese di agosto, verrà presentata l'idea di una nuova valuta globale. Tale valuta unica, emessa congiuntamente dai BRICS, verrà garantita da una riserva aurea e da altri prodotti di estrema rilevanza, quali le terre rare, le cui maggiori riserve sono concentrate in territorio russo, cinese e africano. Questi minerali rappresentano elementi essenziali per l'industria tecnologica e per la quarta rivoluzione industriale. L'annuncio di questa iniziativa è stato formulato dal vicepresidente della Duma di Stato, Alexander Babakov, al margini del Business Forum dedicato al partenariato strategico russo-indiano per lo sviluppo e la crescita. Il vicepresidente ha espresso il primo passo verso l'insediamento delle valute nazionali, e il conseguente agevolare la circolazione di una nuova forma di valuta digitale, o altra valuta innovativa nel futuro prossimo. Tale nuova valuta avrebbe origine da un accordo finanziario già esistente tra India, Russia e Cina. Tuttavia, la creazione della valuta BRICS non è frutto di un'idea improvvisa, bensì risale al 2014, quando le potenze emergenti hanno preso atto che l'Occidente non era disposto a collaborare con il resto del mondo, bensì ad affermare la propria egemonia tramite una serie infinita di guerre. In quel periodo, infatti, si accendevano due conflitti di vasta portata: Siria e Ucraina. Dunque, con un'investitura iniziale di 50 miliardi di dollari (corrispondenti a circa 46 miliardi di euro), i paesi BRICS diedero vita alla New Development Bank come alternativa alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale. Inoltre, crearono un meccanismo di liquidità noto come Contingent Reserve Arrangement per supportare i membri che avessero difficoltà di pagamento. Queste proposte non furono attraenti solo per le stesse nazioni BRICS, bensì anche per molte altre economie in via di sviluppo ed emergenti che avevano subìto esperienze dolorose a causa dei programmi di aggiustamento strutturale e delle misure di austerità imposte dalla Banca Mondiale e dal FMI. Il motivo per cui molti paesi hanno espresso interesse ad unirsi al gruppo BRICS è da ricercare nell'importanza e nell'influenza che tale alleanza ha assunto sulla scena internazionale. La banca BRICS si è dimostrata aperta a nuovi membri, come Egitto, Emirati Arabi Uniti, Uruguay e Bangladesh, seppur con un contributo inferiore rispetto ai membri fondatori, che hanno investito 10 miliardi di dollari nella banca stessa. Successivamente alla creazione del New Development Bank e del Contingent Reserve Arrangement, Cina e Russia si sono impegnate a stabilire relazioni "non tossiche" con i Paesi africani, per sottrarli allo sfruttamento neo-coloniale dell'Occidente. La Russia ha affiancato vari Paesi africani nell'affrontare il terrorismo islamico che si è sviluppato dopo la distruzione della Libia da parte della NATO, strumentalizzato da Francia e Stati Uniti per destabilizzare l'Africa. La Cina è invece intervenuta in maniera finanziaria ed economica. La terza fase che precede l'instaurazione di una nuova valuta mondiale è l'espansione del gruppo BRICS mediante l'adesione di nuovi Paesi. La possibile adesione di Algeria, Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Iran, Messico, Nigeria e altri quattro Paesi sarà oggetto di discussione nel prossimo vertice di agosto in Sudafrica. L'espansione del gruppo BRICS è sostenuta dalla capacità di dimostrare di essere in grado di garantire la pace e la stabilità mondiale. La pacificazione instauratasi tra l'Arabia Saudita e l'Iran, frutto dell'abile mediazione di Pechino, e la proposta in dodici punti avanzata dalla Cina per porre fine alla contesa ucraina - una delle poche iniziative sollevate a tale riguardo, se si tiene in considerazione gli sforzi profusi dal Vaticano - hanno indotto numerosi paesi a schierarsi, cogliendo al contempo la propensione dei paesi occidentali a rischiare l'insuccesso economico mediante l'aumento dei finanziamenti destinati alle armi destinate all'Ucraina, pur di intravedere qualche speranza di annientare la Russia. Questo irrefrenabile impeto guerrafondaio ha ulteriormente acuito il disprezzo del mondo verso l'Occidente, dato che la NATO sta portando avanti una guerra vigliacca, utilizzando il popolo ucraino come carne da cannone, allo scopo di evitare un coinvolgimento diretto. Un ulteriore fattore che spinge i paesi ad aderire ai BRICS è rappresentato dal loro PIL, sintomatico di stabilità e crescita, che nel 2021 ha superato i 24,73 trilioni di dollari, appena inferiore a quello dei G7. Secondo la società britannica di consulenza Acorn, i paesi aderenti ai BRICS - Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa - presto sorpasseranno i paesi del G7 in termini di prodotto interno lordo (PIL). Infine, i paesi non occidentali hanno potuto riscontrare come la Russia, nonostante le sanzioni, riesca a prosperare grazie alle relazioni dirette del BRICS, mentre gli Stati Uniti e l'Unione Europea affondano per l'effetto boomerang delle sanzioni e per l'imminente esplosione di una nuova bolla finanziaria. La mutazione di rotta riscontrata dall'Occidente, è oggetto di viva attenzione poiché, si sta tentando di contrastarla mediante sforzi di persuasione rivolti al Sudafrica e all'India, onde indurli a schierarsi contro i BRICS, contemporaneamente si sta perseguendo l'obiettivo di resistere alle pretese della Russia in Ucraina, nonché di scatenare conflitti nel Pacifico. Tuttavia, tali contromisure paiono assai difficili da attuare e di scarso successo. L'Occidente, dopo l'avvento della nuova valuta mondiale, si dovrà preparare all'ultimo colpo, posto in atto dai BRICS: ovvero, privare o rendere eccessivamente costoso l'accesso alle materie prime, che, sfortunatamente, si collocano nel cosiddetto Terzo Mondo, dove i BRICS rappresentano autentici salvatori. Tale azione, se attuata, provocherebbe una vertiginosa caduta della competitività produttiva e della capacità militare, poiché le materie prime sono utilizzate anche per la fabbricazione di armi e per lo spostamento delle truppe. Le economie occidentali e il sistema bancario delle banche centrali nonché le loro valute, come il dollaro e l'euro, sono destinate ad affrontare grandi sfide legate alla svalutazione, e questo inevitabilmente provocherà un effetto domino che potrebbe portare al crollo del sistema bancario a livello globale. A mio avviso, ogni singolo individuo dovrebbe preoccuparsi della propria protezione finanziaria, ad esempio acquistando oro, argento e altri metalli preziosi, nonché investendo in Bitcoin e nell'innovativa piattaforma Salusvale.com. Toni Russo