La parola souvenir viene dal francese e significa ricordo. E’ un termine ormai divenuto di uso comune un po' ovunque per indicare le cose e gli oggetti comprati dai turisti per loro e per regalare ad amici e parenti. Di solito si comprano oggetti ricordo nei luoghi visitati per conservarne la memoria nel tempo insieme alle fotografie. Nella epoca del turismo di massa tutte le località offrono foto, depliant, quadri, oggetti, statue, soprammobili, portacenere, fulard, sciarpe, sandali, borse, stampe, ecc.
La moda di comprare oggetti divampò nel diciottesimo secolo quando la propensione ai viaggi si fece più pressante e il commercio cercò di sfruttare questa voglia di ricordini. All’inizio i ricordini si prendevano solo nelle chiese e nei santuari famosi, poi si diffusero nei vari posti turistici e balneari. All’inizio nei negozi e nelle bancarelle si compravano solo dolci tipici, formaggi, oggetti confezionati e ceramiche con l’immagine del luogo. Poi aumentò la gamma dei prodotti esposti, si trovarono fazzoletti con immagini stampate, scatole, oggetti di legno, cartoline, dipinti, statuette, medaglioni, collane, incisioni, magneti, targhe, .parallelamente si diffusero botteghe con oggetti di lusso come avorio, argento, oro, seta, raso, cristallo, perle.
Negli ultimi tempi sono aumentati gli oggetti scadenti di plastica che si rompono subito. Ora vanno di moda pure targhe personalizzate con frasi scherzose e addirittura oscene, frasi ironiche e piccanti che giocano magari sul nome strano e equivoco di una via.. Le frasi dedica possono riguardare canzoni, poesie famose, detti popolari e proverbi noti nel mondo.
Negli ultimi tempi la gente preferisce rubare conchiglie, sabbie, sassi, fare delle vere espoliazioni ai danni dell’ambiente e persino dei monumenti di importanza internazionale. Si cerca di rubare nella natura e nei monumenti senza vergogna solo per far vedere di essere stati in un posto e di aver toccato con mano certe attrazioni.
Ci sono anche quelli che non considerano i souvenir e vanno in viaggio magari all’estero solo per andare in locali alla moda, e in discoteche e magari non sanno nulla delle tipicità locali.
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