Con il passare del tempo in alcuni quartieri delle principali città italiane notiamo un netto peggioramento delle condizioni di vita dei residenti. Si registrano ad esempio chiusure di note botteghe storiche e marchi importanti, di empori antichi, di supermercati, di mercerie, drogherie, sale da thè, cantine storiche, osterie e ristoranti. Si perdono con il tempo anche le radici storiche di una zona. Nel dettaglio si trovano strade prive totalmente di negozi e ricche solo di saracinesche abbassate tutte imbrattate alla faccia del decoro urbanistico. Si tratta di una desolazione. In queste vie buie e prive di negozi avvengono truffe, rapine, borseggi, spacci di droga. Il buio e il silenzio l’assenza di traffici garantiscono una ottima protezione. Ci sono anziani che si recano alla posta a prendere la pensione ormai in taxi per evitare di essere oggetto di scippi all’uscita. In alcune zone hanno chiuso pure bar d’epoca e locali. Anche i giardini in alcune zone sono mal curati e i bambini non vi possono più giocare. Alcune vie sono spesso sprovviste di luci e non ci sono le pensiline per i bus in transito. Alcune zone sono scarsamente fornite di mezzi pubblici. Se si analizzano le città si trovano spazzatura, chiusure di negozi, sporcizia. Il degrado appare incredibile, ma tutto sonnecchia avvolto nella nebbia. Non ci sono iniziative di ripresa, slanci, interventi. La burocrazia è una matassa intricata che non concede spazi. Molti abitanti si sono intristiti, sono arrivati alla auto commiserazione. Molti hanno risolto trasferendosi altrove, magari in paesi della provincia. Nessuno si stupisce più di niente e certe scritte sporche sui muri sono un vero biglietto da visita per i turisti. Nessuno viene punito per gli oltraggi all’ambiente e ai monumenti.
Negli ultimi tempi la spogliazione dei quartieri ha raggiunto proporzioni gigantesche. In certe zone anche della capitale vengono chiusi poliambulatori, centri analisi, centri diagnostici, centri di cura, ospedali, cliniche di degenza, poli neonatali, centri anziani, case di riposo ecc. E’ un vero delitto togliere o allontanare un centro di cura a un anziano con problemi di deambulazione. Ogni volta un anziano si deve mettere a caccia del centro più vicino e non sempre lo trova. Molti sono costretti a cambiare zona, paese, città, a spostarsi e magari avrebbero preferito restare nella propria zona anche per riprendere i risultati delle analisi cliniche. La fibra viene portata ovunque, si parla di alta tecnologia, di laser sono previste nuove invenzioni ma nessuno riesce a liberare un anziano da alcune costruzioni. Gli anziani sbuffano ma poi piegano il capo affranti., arresi. Spesso devono percorrere km prima di raggiungere un vicino centro analisi, mentre prima lo avevano a due passi da casa. La crisi ha fatto chiudere molte strutture e altre ne chiuderanno a breve lasciandoci una città vuota, sterile, silenziosa e fredda nonostante il traffico. Si fanno petizioni che non vengono prese sul serio.si tira avanti, si barcamena, aspettando una amministrazione saggia che cambi finalmente le carte in tavola e consenta un po' di respiro a città prostrate, al limite della sopportazione.
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