Il prossimo 19 maggio sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “1923-2023: nel centenario della nascita di Lelio Luttazzi” che ha ricevuto il Patrocinio della Fondazione “Lelio Luttazzi”. Lelio Luttazzi è stato un pianista, attore, cantante, direttore d'orchestra, showman, conduttore televisivo, radiofonico, scrittore e regista italiano. Figlio di Sidonia Semani (maestra elementare a Prosecco) e Mario Luttazzi, rimane, a soli tre anni di età, orfano di padre, morto nel 1926 di tubercolosi. La madre si stabilisce nel 1929 a Prosecco dove riprende a lavorare e, durante le elementari, è allievo della madre nella scuola elementare del paese, unico italiano in una classe di sloveni; in seguito, parlando della sua infanzia, si definirà un bambino triste e pessimista, a causa dei suoi problemi familiari. Riceve la prima formazione musicale da don Križman, parroco di Prosecco, che gli impartisce lezioni di pianoforte per alcuni mesi nella canonica del paese. Dopo la scuola media inferiore s'iscrive al liceo Petrarca di Trieste, dove instaura una grande amicizia con un suo compagno di classe, Sergio Fonda Savio, nipote di Italo Svevo. Incominciano anche in questo periodo i dissidi ideologici con la madre, che è una fascista convinta mentre Luttazzi si avvicina all'antifascismo. Durante la seconda guerra mondiale s'iscrive all'Università di Trieste alla facoltà di giurisprudenza, sostenendo soltanto due esami poiché incomincia a suonare il pianoforte a Radio Trieste e a comporre le sue prime canzoni. Terminata la guerra, apprende dalla SIAE di aver guadagnato con la canzone 350 000 lire; decide quindi di fare il musicista in maniera professionale e, nel 1948, si trasferisce a Milano, dove comincia a lavorare presso la casa discografica CGD, fondata dal suo concittadino Teddy Reno, che lo ha contattato per dargli l'incarico di direttore artistico; sempre per Teddy Reno, nel 1948, scrive Muleta mia. Negli anni Cinquanta partecipa ad alcuni quiz televisivi condotti da da Mike Bongiorno e approda al cinema per comporre le musiche di Il microfono è vostro (1951) di Giuseppe Bennati. Il successo è travolgente: nel 1956 la versione italiana della sua canzone "You'll say to-morrow" viene incisa da Sophia Loren e, nello stesso anno compone "Souvenir d'Italie", leitmotiv del film omonimo diretto da Antonio Pietrangeli. Fortunato autore delle colonne sonore dei film di Totò e Peppino (da "Totò, lascia o raddoppia?"; 1956 a "Totò, Peppino e la malafemmina"; 1956, "Peppino, le modelle e chella là"; 1957 e "Gambe d'oro"; 1958) e di capolavori della storia del cinema italiano come "Venezia, la luna e tu"(1958) di Dino Risi e "Risate di gioia"(1960) di Mario Monicelli, negli stessi anni compie il suo debutto televisivo come direttore d'orchestra nel varietà"Musica in vacanza", a fianco di Gorni Kramer, Alberto Bonucci, Paolo Ferrari e Adriana Serra. Negli anni Sessanta dà spazio alla sua breve ma significativa carriera di attore con "L'avventura"(1960) di Michelangelo Antonioni, "L'ombrellone"(1965) di Risi e nel film a episodi "I complessi"(1965). Il vero e proprio successo arriva nel 1967 con la trasmissione radiofonica "Hit parade", un appuntamento immancabile per la maggioranza degli italiani. Nel giugno del 1970, però, la sua carriera ha una brusca interruzione quando Luttazzi viene arrestato insieme a Walter Chiari con l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Rilasciato dopo venticinque giorni di carcere, deve aspettare il 22 gennaio 1971 per essere formalmente prosciolto dalle accuse e tornare al suo lavoro in televisione. Questa esperienza lo segna a tal punto da spingerlo a diradare le sue apparizioni sul piccolo schermo, ma anche al cinema, che abbandona definitivamente nel 1977 dopo aver firmato la colonna sonora di "La presidentessa" di Luciano Salce. La conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “1923-2023: nel centenario della nascita di Lelio Luttazzi” prevede un cast ricco di interventi, come quelli del Sindaco di Trieste Roberto Di Piazza, del direttore della Biblioteca Statale di Trieste “Stelio Crise” Francesca Richetti”, della moglie del grande showman Rossana Luttazzi, tra l’altro anche Presidente della Fondazione “Lelio Luttazzi”. Faranno parte della giornata di studi anche Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà” ed Antonino Megali (Vicepresidente del sodalizio organizzatore).Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 19 maggio.
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