Gerlando era nato a Girgenti, l’antica Agrigento, il 25 febbraio dell’anno mille. Da giovane compì molti pellegrinaggi in luoghi sacri tra cui il cammino di Compostela e la via francigena. Secondo alcune fonti sostò a lungo nel nord Italia, ma molti aspetti della sua vita sono oscuri. Fu vescovo di Agrigento ed ora è considerato il patrono di porto Empedocle e la stessa Agrigento. Fu nominato ufficialmente vescovo nel 1088. La sua famiglia forse era benestante, di origine franco normanna. E’ considerato il protettore delle calamità naturali, dei fulmini e delle tempeste. Secondo alcune fonò uti bloccò una pericolosa frana nella sua zona.
Ad Agrigento sorge la chiesa in pianta a croce latina in suo onore che porta il suo nome proclamata basilica minore da papa Pio XII. Un tempo nella area su cui sorge la basilica c’erano tombe cristiane e catacombe e un primitivo tempio pagano trasformato in luogo occasionale di culto. La chiesa sorta in una zona collinare divenne fondamentale in epoca normanna. Secondo alcuni documenti fu ultimata nel 1094. All’inizio fu dedicata alla Madonna assunta. Tra il XII e il XIII secolo la zona subì terremoti e smottamenti e assalti saraceni. Per questo si rese necessaria la edificazione di una torre difensiva. La chiesa a tre navate con soffitti a cassettoni e capriate in stile abbastanza classico presenta una mescolanza di stili dal gotico, al barocco, al normanno. Nel periodo delle incursioni saracene fu anche presidio militare. L’abbellimento vero e proprio si ebbe nel duecento. Nel 1386 si fece una indulgenza per chi si impegnava a ricostruire la chiesa e il denaro venne soprattutto da una famiglia locale potente i Chiaramonte. In particolare Matteo Chiaramonte fece rinnovare il campanile. Molti nobili della famiglia sono sepolti all’interno della chiesa in loculi di marmo pregiato. Vi è sepolta una nobildonna moglie di Federico Chiaramonte. Nel XVII secolo la chiesa fu ristrutturata e la navata ingrandita. Nel seicento la chiesa fu arricchita di stucchi e decorazioni, di un organo, di nuovi dipinti, di candelabri in argento, di vasi in argento. La teca che racchiude le spoglie del santo è in argento. La chiesa ha subito ristrutturazioni e rinforzi anche nel novecento.
La chiesa presenta molte cappelle laterali come quella del redentore, di Chiaramonte con affreschi e dipinti, monumenti funebri, disegni barocchi. Il tabernacolo è del cinquecento. Esiste anche il museo diocesano. L’ampia scalinata presenta inferriate di artisti famosi.
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