Il prossimo 11 Settembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”sul tema “Chile 50 años: 1973-2023: Mezzo secolo di Golpe militare. Il 4 settembre 1970, il socialista Salvador Allende, candidato di Unidad Popular, riscuoteva la maggioranza relativa dei consensi alle elezioni presidenziali. Non avendo ottenuto la maggioranza assoluta, la votazione era rimandata al Congresso, che per consuetudine, in situazioni simili, ratificava l’investitura del candidato più votato dal popolo. Tuttavia, l’elezione di Allende avrebbe comportato la formazione di un governo di sinistra che includeva i partiti comunista e socialista, suscitando preoccupazioni e ingerenze internazionali e l’opposizione, sin da subito decisa, del Partido Nacional e dell’estrema destra. Il Partido Demócrata Cristiano (PDC), dal canto suo, si trovava in una situazione difficile. Il suo candidato, RodomiroTomic, rappresentava la corrente progressista nel partito e si era presentato alle elezioni con un programma di riforme che aveva molte assonanze con quello della sinistra, mentre, per impedire democraticamente l’elezione di Allende, avrebbe dovuto appoggiare Jorge Alessandri, il candidato della destra. Un accordo tra Allende e i democristiani, che sanciva l’adozione dell’Estatuto de garantíasdemocráticas, un emendamento alla Costituzione in base al quale il futuro esecutivo sarebbe stato vincolato al rispetto di una serie di fondamentali principi democratici, come la libertà di espressione e il mantenimento di libere elezioni, conferiva al candidato socialista l’appoggio della maggioranza del Congresso, che ne ratificava l’elezione il 24 ottobre con 153 voti a suo favore, 35 per Alessandri e 7 astenuti. La formazione, per via democratica, di un governo che aspirava dichiaratamente a realizzare il socialismo era un evento di portata storica, che doveva suscitare l’interesse internazionale. Dalla fine della Seconda guerra mondiale, infatti, l’avanzata del socialismo si era concretizzata esclusivamente nelle aree periferiche dello sviluppo capitalistico e in paesi che non avevano ancora maturato un ordinamento democratico. In Cile, invece, per la prima volta, con l’investitura di Allende, un marxista giungeva legalmente alla presidenza di un paese con una solida tradizione democratica e, per di più, nel “cortile di casa” degli USA. L’esperienza cilena andava a inserirsi, in questo modo, in quel passaggio storico della crisi del comunismo internazionale che vedeva il modello sovietico avviarsi progressivamente al tramonto e lasciare spazio, nell’immaginario della sinistra europea, a nuovi riferimenti. L’interesse per la “via cilena al socialismo”, inoltre, doveva alimentarsi del significato che essa avrebbe assunto agli occhi degli osservatori internazionali come modello alternativo alla “via armata” propugnata dal regime di Cuba. In Italia, il paese andino aveva attirato l’attenzione dei principali partiti politici sin dalla metà degli anni Sessanta, anche sulla base di importanti analogie che sussistevano tra i due paesi. Dalla fine degli anni Cinquanta, infatti, in Cile si erano andati affermando due grandi partiti di massa, ispirati alle correnti ideologiche della politica europea e allineati ai due principali schieramenti della Guerra fredda. Entrambi consolidarono i vincoli ideologici, politici e materiali con i rispettivi omologhi italiani nel corso degli anni Sessanta.La conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” verterà sia sulla microstoria (solidarietà da parte della popolazione reggina e delle istituzioni locali) che sui grandi eventi e nel corso della quale si registrano i saluti istituzionali da parte di S.E. il Signor Ambasciatore della Repubblica del Cile Ennio Augusto Vivaldi Véjar. Seguiranno gli interventi di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) e di Ivan Tripodi (studioso dei Paesi dell’America Latina).Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 11 settembre.
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