Discussione

MESSA

Negli ultimi tempi va sempre più di moda fare il rito funebre senza la celebrazione della messa che appare una cosa superflua. In molti comuni e paesi sta diventando la prassi. Il rito viene fatto anche nella stessa cappella del cimitero senza alcuna messa di suffragio. La tendenza appare evidente come mostrano molti fatti. La messa è divenuta facoltativa, in certe circostanze inutile. Viene tranquillamente eliminata come non necessaria. I credenti si sono abituati. In alcuni casi la messa viene rinviata a dopo il funerale. Si è introdotta anche al consuetudine di fare discorsi di esaltazione delle virtù del defunto per compiacere i parenti, e di introdurre un clima festivo. Certi funerali vengono svolti fra abiti bianchi e colorati, musica a tutto volume, abiti scollati, parenti che non piangono fra risate e mesta allegria. La messa usata per anni è stata soppiantata e con essa la comunione dei parenti. Nelle esequie non solo non troviamo più la messa ma non troviamo più la tristezza velata e compunta che si aveva un tempo. Folle di ragazzi miscredenti che schiamazzato e sorridono, ammiccano e sono distratti, bambini che giocano, donne mature che ostentano collane e bracciali. Certe volte c’è un clima troppo disinvolto, troppo vivace, troppo indifferente. Alla base c’è una questione di fede. Chi non crede e ne è convinto fa bene ad assecondare i suoi principi. Chi crede dovrebbe seguire più o meno fedelmente certi precetti, certe leggi che sono uguali per tutti. Negli ultimi tempi molti cristiani, molti cattolici peccano di incoerenza. Da un lato vanno a messa, accendono lumini e candele e dall’altra fanno cose che nelle sacre scritture sono guardate con sospetto come sparlare degli altri, umiliare, mortificare, mostrarsi superbi ecc. si è perso il senso cristiano di ogni cosa. La messa nei riti funebri è fondamentale più dei fiori, più delle corone, più dei cuscini, delle candele perché accomuna l’anima del defunto al sacrificio di Cristo che si rinnova al momento della eucarestia ossia della consacrazione. Le lacrime sono necessarie sia come sfogo sia per piangere sul destino umano e sul male della morte che è la conseguenza diretta del peccato.