Discussione

CASIMIRO

Casimiro era nato a Cracovia nel 1458 terzogenito del re di Polonia proveniente da una antica famiglia nobile dinastica. Era nato in un palazzo reale. Fu formato da un noto precettore storiografo di grido e canonico di fama. Parte dei resti del suo corpo sono conservati nella basilica di san Lorenzo a Firenze donati dal vescovo di Vilnius. Nonostante i suoi nobili natali si dedicò alla cura del prossimo fra veglie, preghiere, digiuni e penitenze. La sua famiglia era di origini pagane ma lui si convertì al cristianesimo in giovane età. I suoi genitori contrastarono la sua vocazione religiosa ma poi lo aiutarono nella carriera. Morì a causa della tubercolosi, del resto il suo fisico era minato dai troppi digiuni. Fu sepolto nella cattedrale di Vilnius e nel 1517 iniziò il processo di canonizzazione. Lo stesso re Sigismondo chiese al papa Leone X di procedere nell’iter di santificazione. Nel 1521 fu canonizzato. Papa Urbano VIII lo proclamò patrono di Lituania. Pio XII lo proclamò patrono dei giovani. Nel 1907 furono create le suore di san Casimiro che si dedicavano alla assistenza degli emigrati specie lituani. La storia di Casimiro ricorda da vicino quella di Ramiro d’Aragona detto il monaco che era fratello di Alfonso I re di Leon e Castiglia. Grazie agli appoggi della famiglia e agli influssi del suo nobile casato di provenienza divenne presto abate, uno dei più giovani, dei vari monasteri in cui soggiornò una volta presi i voti. Fu priore di san Claudio a Leon. Nel 1114 fu eletto addirittura vescovo. Divenne abate del monastero di san Pedro e vescovo di Roda come riportano le cronache locali. Ottenne pure una dispensa papale per uscire dal convento e occuparsi dei suoi beni. Morì nella sua proprietà ed è sepolto in una lussuosa cappella. Le famiglie nobili hanno sempre avuto un ascendente nelle questioni religiose e nelle cariche ecclesiastiche, magari dopo aver osteggiato i suoi rampolli cercano sempre incarichi di pregio per dare lustro al casato. I preti di campagna appartengono sempre a ceti mediocri.