Discussione

FALLIMENTARE BILANCIO

Spesso ci soffermiamo a ripercorrere velocemente il nostro passato e scopriamo con stizza che esso è costellato, corredato da rovinose cadute, fallimenti, abbagli avuti in buona fede, curiosi scontri, cadute di stile. Attingendo al passato ci vengono incontro critiche, pettegolezzi sul nostro passato, frasi al veleno . Spesso perdiamo il senso del nostro vivere e sbuffiamo come adolescenti insoddisfatti, rabbiosi e stanchi. Le scelte ci appaiono irrazionali, selvagge. A ben guardare la nostra vita ci appare una matassa intricata senza bandolo. Se sbirciamo dentro di noi troviamo tracce di fallimenti che non osiamo raccontare, che ci angosciano, ci fanno tremare. Verso le nostre azioni siamo critici poco indulgenti, poco amorevoli. Anche gli altri con noi non mostrano di avere clemenza, buona creanza, ci accusano giustamente o ingiustamente. La nostra reazione spesso è violenta, altre volte ci lasciamo andare a riflessioni filosofiche. Scopriamo di aver combinato molte marachelle anche involontariamente, di avere avuto degli abbagli, di aver avuto degli sgambetti dal destino sadico. Ci rendiamo conto di non essere stati cattivi, ma disattenti, pigri, indolenti, fragili, faciloni salvo rare eccezioni. Certe disfatte naturalmente ci hanno annientato e ammutolito, certe critiche ci hanno offeso. Tutto sommato i dannati fallimenti sono molti: divertimenti sfrenati che non hanno portato a nulla e ci hanno distolto dalla strada del bene, difficoltà a fare carriera in un mondo infame di raccomandati, malattie insidiose, conflitti generazionali con i genitori, ecc. La vita ogni giorno ci ha inflitto una lezione, in ogni attimo, in ogni frangente. Gli insulti ruvidi degli altri ci hanno messo di malumore, le promesse del destino disattese, le sue minacce ci hanno fatto gridare vendetta. Ci sono stati magari autoaccuse, autocompiacimento per certi comportamenti manifestati nel tempo. Spesso abbiamo trovato difficoltà a mostrare affetto e comprensione, specie con le persone bellicose e altere. Spesso non siamo stati gentili e dolci come pasta di mandorle. Ci hanno sconcertato gli eccessi degli altri, la loro insolenza nel giudicarci magari indegni della loro amicizia. Abbiamo conosciuto l’altalena dell’umore e quella dell’amore. Siamo stati in costante attesa di un amore vero con aria mansueta. Il tempo ci ha reso più pacati e riflessivi, meno impulsivi. Il senso della nostra vita sta pure in quei fallimenti che gli altri ci sottolineano di frequente e che noi respingiamo permalosi, con rancore. Scopriamo che a molti non andiamo a genio, che gli altri ci considerano degli importuni capaci solo di interferire nella loro esistenza. Le nostre reazioni sono spesso acide, spietate, bellicose. Dovremo rinfrescare la memoria e capire, aldilà del destino che ci attende al varco, che il fallimento più grande sta tutto nel non essere riusciti a lasciare traccia nell’animo degli altri,, a provocare in loro al nostro contatto una reazione emotiva vivifica a mostrare apertamente il nostro vero volto segreto. Forse siamo stati troppo frivoli, superficiali, scontrosi. Un giorno dovremo per forza gettare la maschera e allora la nostra vera natura farà capolino e di conseguenza non avremo più un volto afflitto. Non lesineremo amore e lacrime e colpiremo al cuore gli altri e li consoleremo. Gli altri ci assicureranno la loro comprensione illimitata. Il futuro non sarà più funesto, coglieremo i frutti della nostra disponibilità. Il bilancio tragico e fallimentare , deprimente sarà solo un ricordo. I contatti non saranno vani ma umani. Solamente allora ci sentiremo sensibili, importanti. Non saremo più timidi, discreti, la nostra vita non sarà più desolata, solitaria ma fiorirà. Non baderemo più a ripicche, delusioni, disfatte esasperanti, scosse del destino. La vita ci procurerà solo piacevoli sorprese e noi non potremo più sottrarci al bene che noi stessi sprigioneremo.