In passato quasi tutti i ragazzini avevano paura a parlare, a esprimersi specie in pubblico, rivelavano pudore e timidezza. Non esprimevano giudizi, non facevano discorsi di parte. Se esaminiamo gli adolescenti e i bambini del passato li troviamo onesti, sinceri, modesti, capaci di confidenze solo con i familiari, scrupolosi. In altre parole i ragazzini non erano scostanti, maleducati, impertinenti, superbi capaci di ergere mura difensive. Erano chiaramente ben educati dalle famiglie. La prova era che non facevano domande indiscrete, commenti insidiosi e discriminatori. Di solito erano discreti e pazienti. In origine il loro comportamento poteva essere capriccioso ma impeccabile dal punto di vista umano. I ragazzini erano teneri, dolci e rimanevano impassibili anche quando non ricevano il consenso per una azione da compiere. Nel complesso non c’erano moti di ribellione forti da far impallidire la gente. Ora i ragazzini pretendono, ci prendono gusto ad essere arroganti. Vogliono primeggiare, essere vincenti. La agente sperimenta sulla pelle la loro maleducazione che fa veramente arrabbiare. La loro insolenza altera ogni tipo di rapporto anche quello più amicale. I loro comportamenti sono avventati. Vogliono sopraffare, sperimentare. Amano i conflitti, gli alterchi senza motivo. I loro atteggiamenti sono istintivi, le loro maniere rudi e volgari. I ragazzini hanno una profonda intesa solo con i propri simili, sono di proposito irrequieti, dispettosi, sprovveduti. Ci sono ragazzini bravi ma sono presi di mira, il loro modo di fare innervosisce. L’educazione non emerge, e se compare in forma attenuata. Ci sono ragazzine esigenti che propongono ai genitori varie cose. Ci sono ragazzini che vogliono solo oggetti e cose firmate, forme di divertimento perverso. Sono molte le ragazzine maleducate che deridono le anziane, le deridono per i loro cappotti lunghi, per i costumi interi sulle spiagge mentre loro esibiscono succinti bikini. Forse la loro coscienza si è assopita, non sanno che anche loro cadranno preda della vecchiaia e dovranno crollare di peso. Poi anche per loro ci saranno gli sguardi ironici e severi, inflessibili delle ragazzine pronte a dare battaglia in tutta una serie di schermaglie. Nessuno le stimerà e rassicurerà. I sorrisi per loro saranno rari. La loro attuale vita beata sarà stravolta completamente. Anche loro dovranno smettere di indossare minigonne e tacchi alti. Dovranno mollare la presa. Anche loro sperimenteranno l’assenza di educazione e di giovinezza. Anche per loro ci sarà il dileggio, lo sberleffo, il dilemma. Nessuno insegna a questi ragazzini di fare tutto con amore, lo spirito di condivisione. Purtroppo il più delle volte sono ragazzini figli di separati, sbandati senza punti di riferimento. Nessuno insegna che dagli anziani non si deve prendere le distanze e usare l’ironia. Ci sono commesse che maltrattano gli anziani con modi stupidi. Bisogna abituare i figli al rispetto e alla interazione con altre fasce di età. Il banco di prova è la scuola e la famiglia. Non ci sono leggi ufficiali che tutelano gli anziani dalla ironia e dalla cattiveria ma ci sono leggi del cuore non scritte che sono più valide di qualsiasi contratto sociale. Bisogna evitare di infrangere le regole del vivere civile. Gli anziani in difficoltà non sono da demonizzare con comportamenti astiosi animati da contrarietà. La pratica dovrebbe essere il rispetto incondizionato non dettato solo dal momento. Non è eccitante e appagante deridere una donna anziana obesa perché nel tempo si potrebbe fare la stessa fine. I giovani sono raggianti e al settimo cielo perché sono piccoli ma anche per loro ci sarà la maturità e la vecchiezza, allora non serve fare gli smorfiosi.
https://www.my101.org/discussione.asp?scrol=1&id_articolo=6675