Ci sono donne perfettamente inserite nella società, che guadagnano più degli uomini, che ottengono risultati soddisfacenti, ma che indulgono a un comportamento pigro, si lasciano andare dentro una vita solitaria, individualista nella loro vanità egocentrica. Sono perfettamente consapevoli del loro valore e indulgono a comportamenti superbi. Desta stupore la loro freddezza cinica, la loro spavalderia e indifferenza. Sono incredibilmente false con il sorriso finto stampato sulle labbra rosse e gonfie per i troppi lifting. Di solito si mostrano sempre allegre, quasi euforiche come se a loro non potesse mai accadere qualcosa di negativo . Ogni volta sono pronte a ribadire la propria superiorità. Il loro linguaggio è perfetto, il loro stile elegante. Nello specifico tengono gli occhi fissi solo su certi obiettivi da raggiungere. La loro vita si dipana fra riunioni, trasferte di lavoro, impegni urgenti. Si muovono dentro la loro vita che è come una commedia dove loro recitano la parte delle donne attive e impegnate. Di solito sono audaci, pronte alle sfide, azzardano comportamenti rischiosi. Sono sempre invischiate in relazioni complesse. Queste donne si considerano capolavori della natura. Solo loro sono in grado di organizzare, difendere, sintetizzare. Si identificano morbosamente solo con donne che hanno fatto la storia. Loro impersonano il ruolo delle donne forti. La loro è una dedizione frenetica alla carriera, al successo. Sono lusingate dal successo. Trattano le questioni come uomini navigati e si soffermano solo per farsi notare.
Queste donne individualiste alla fine non hanno una vita personale, sono personaggi pubblici, da stare perennemente in mostra. Nei loro archivi segreti ci sono solo successi lavorativi. Nel contesto privato spesso sono donne sole. Le relazioni sono brevi ed effimere, intermezzi fra una seduta di lavoro e l’altra. Alcune non possono permettersi una vita sentimentale normale, sempre in viaggio per piacere, in trasferta per lavoro. Non possono raccontare una vita privata. Tuttavia non vogliono essere da meno delle altre e per imitarle organizzano matrimoni da single. Sono sempre più le ragazze anche molto giovani che affidano ad agenzie di lusso l’organizzazione delle loro nozze con se stesse. Sono nozze perfette solo che manca lo sposo. L’unico limite è l’assenza del marito. Ci sono i confetti, torte a più piani e strati, ristoranti stellati, chiese super addobbate, invitati eleganti, musica di sottofondo, abito bianco con ricami e paiette, scarpe firmate, fuochi di artificio, auto d’epoca, buffet abbondanti. L’importante è raggiungere il risultato di una festa mondana e intrigante. Ci sono balli di gruppo, intrattenimenti per una cerimonia elettrizzante. Le amiche della sposa pensano di fare altrettanto, la scelta contagia le altre. La scelta di queste nozze diventa universale. L’apparato non mostra pecche. L’unico neo evidente è quell’individualismo sfrenato che nessuno vede, quel comportamento borioso e fazioso che alla lunga irrita. Non ci sono buchi nella organizzazione ma solo strappi nella anima sola. Le nozze sono intese come trionfo esagerato della propria sola individualità perché gli altri non esistono o sono personaggi minori. Ci si immerge in una nuova realtà dove si sopperisce alla assenza degli altri, volutamente esclusi, con degli stratagemmi solo in apparenza vincenti e salutari. Certe donne credono di avere una personalità magnetica, dedita solo al bene, fedeli al successo, ma si ritrovano ad affogare nella nera solitudine. Queste donne incitano le altre a fare allo stesso modo, inculcano solo idee individualiste ma protraggono una farsa che porta solo all’annientamento e alla incomprensione. La solitudine acceca queste donne ammiratrici di se stesse. L’infatuazione di se è effimera e scrolla di dosso energicamente il rispetto degli altri. Queste donne tipiche del nostro tempo hanno comportamenti che fanno discutere e non possono essere accolti con entusiasmo. Il loro sguardo rude e collerico, le loro frasi ad effetto, la ripetizione di certi gesti non incantano più di tanto. La società dovrebbe ripromettersi di troncare simili atteggiamenti eloquentemente individualisti che non hanno alcun merito se non quello di sminuire l’esistenza umana.
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