In passato le famiglie nobili e borghesi amavano sempre avere nel proprio casato un prelato, un vescovo, un monsignore, un cardinale, un sacerdote, persino un prete. Era sempre motivo di prestigio e di lustro. Dalle più potenti famiglie nobiliari sono usciti papi e cardinali. Le famiglie prive di tanto onore si tormentavano e anelavano ad avere un religioso in famiglia. Il desiderio era comprensibile specie in alcuni periodi storici molto turbolenti. Molte famiglie spingevano i figli verso la scelta monastica e sacerdotale. Molte ragazze di buona famiglia fremevano per diventare suore anche di clausura, erano infervorate dall’idea di entrare in un rigoroso ordine monastico. Oggi i giovani provano raccapriccio per simili scelte e preferiscono la vita libera. Molte cose sono in effetti cambiate. Si meditano altre scelte.
Tuttavia se si scava nel profondo si scopre che ai nostri giorni anche se si ragiona in termini diversi molti ambiscono a farsi scudo esibendo parenti legati al mondo religioso. Molti si vantano di avere parenti vescovi, cardinali, zie badesse di conventi o cugini diplomatici della santa sede. Ostentano influenze e conoscenze anche se poi non sono per nulla saldi nella fede. Molti sono incalliti peccatori, si comportano come miscredenti, commettono azioni turpi e si nascondono dietro la parvenza di rispettabilità data dal parente sacerdote, frate, monaca di clausura, diacono, vescovo. Mettono da parte i loro misfatti e cercano di apparire puri e cristallini. Si vantano di avere in famiglia dei personaggi illustri di chiesa. Non si rendono conto che non avranno sconti di peccati solo per il grado di parentela. La loro pretesa di uno sconto è vana. Il cammino della fede è unico e individuale, nessuno può intercedere e pagare per interposta persona. All’ultimo ognuno è giudicato per le sue azioni. Nessuno dispensa sconti in ragione di un vincolo di sangue sia pure stretto. Il comportamento scorretto rimane e nessuno può cancellarlo in un batter d’occhio. Molti smidollati peccatori pensano di salvarsi ma sono relegati nel loro mondo angusto. Chi si macchia di gravi mancanze deve rispondere per se stesso. I vincoli parentali non aiutano anzi appare più evidente al confronto la piaga del loro peccato.
Nella nostra società certi peccati sono tollerati e non sono più un tabù ma nel mondo spirituale hanno ancora il loro nero peso che genera indignazione.
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