I sacerdoti non si stancano di ripetere incessantemente che nonostante siamo nell’era post moderna e nella civiltà della tecnologia questo non significa che il purgatorio e l’inferno è stato abolito. Molti cattolici su questo tema recalcitrano, ritrattano, furbescamente credono di poterla fare franca, dal loro punto di vista e dalla loro visuale soggettiva l’inferno non esiste. Improvvisamente la fede ha assunto una altra connotazione, ha cambiato posizione. Si può vivere una vita gaudente, voluttuosa, criminale senza essere puniti anzi in certi casi premiati. La vita frenetica, malavitosa ha la sua dolcezza, il suo fascino, attira. Gli onesti sono guardati a vista, presi di mira. Gli onesti puri dal conto loro vivono il loro personale inferno sulla terra.
L’inferno si spalanca per gli onesti quando vengono borseggiati, spogliati dei loro averi, derisi per i loro principi, tralasciati per la loro malinconia, maltrattati con energia, considerati inutili persino dai parenti, esclusi dal banchetto solenne della vita, lasciati in povertà con stipendi da fame, aggrediti da ladri, espulsi, ostacolati nei loro intenti, derubati, assaliti, criticati, offesi per la loro innocenza e purezza. Ci sono ragazze serie derise per la loro purezza, allontanate persino dalle amiche. Gli onesti sono di peso, sono troppo seri. Le comitive gaudenti inevitabilmente li eliminano. Gli onesti sono messi al bando e si ritrovano soli cupi e tristi. Ci sono ragazzi bravi a scuola che sono picchiati, inseguiti, assaliti da bande di ragazzini vivaci. Le persone sono attratte con entusiasmo da persone meno cristalline che sono più efficienti, più vispe, più simpatiche. Gli onesti sono troppo paurosi, troppo riflessivi, troppo timidi, troppo diffidenti, troppo chiusi. Stancano e possono andare benissimo all’inferno. Gli onesti in questa vita non sono certo appagati, contro di loro un flusso di parole negative. Il ruolo dominante è riservato alle persone aride, sadiche, che amano il rischio. Gli onesti sono archiviati, superati da gente di malaffare. Gli onesti subiscono affronti, furti, minacce, ruberie e frodi. Molti si approfittano della loro buona fede. Sono uccisi nell’anima da persone spietate che ostentano una aria spavalda, i balordi sono vincenti e ridono sotto i baffi. Le canaglie dedite al raggiro sono stimate, fanno carriera. Per gli onesti sono riservati gli ultimi posti nella vita pratica, al lavoro, nella vita sentimentale. Sono posteggiati da una parte come oggetti inutili. Sono provocati, oltraggiati. Gli spregiudicati come da manuale hanno la meglio in ogni contesto. I disonesti sono fieri delle loro azioni. Gli onesti vivono barricati, reclusi. Le loro convinzioni personali non hanno valore. La loro vita subisce una involuzione. Sono indeboliti da minacce e insulti. Gli onesti hanno la prerogativa di soccombere. Le persone disoneste sono autoritarie, il destino rafforza il loro ruolo. La società tollera più i disonesti che gli onesti. Gli onesti puri, franchi e leali sono guardati a vista perché sono cauti, non osano cogliere le sfide. Gli onesti con i loro principi morali si oppongono a ogni azione turpe e sono per questo noiosi. Le loro idee sono opposte a quelle di molti gaudenti. Agli onesti si attribuisce una pigrizia mentale, una specie di involuzione che li lascia al palo sempre. I loro argomenti non fanno testo. Sono degli ignoranti che non conoscono la vita reale. Gli onesti fanno arrabbiare, sono odiati per certe loro posizioni. Il loro onore fa ridere. Sono sgradevoli perché non accettano il divertimento sfrenato quello che va di moda. Non inseguono il profitto e quindi sono degli idioti. Non lucrano. I loro beni materiali e spirituali sono rapiti da mani feroci. Il consenso della gente va alle persone più aperte.
Si pensa che un giorno gli onesti varcheranno i cancelli del paradiso, essendosi attenuti scrupolosamente ai principi cristiani anche non essendo cattolici praticanti e avendo svolto compiti onesti. Molti onesti pensano invece che sarà tutto ancora sfumato e il loro destino sarà avvolto da un velo pietoso. Molti onesti pensano di fare la fine di Fracchia nell’aldilà nel film a lui dedicato. Una civiltà assatanata solo di successi, fanatica solo del denaro svuotata di valori può generare solo mostri indiavolati e perversi, boriosi e maniaci. Gli inferni restano molti e ognuno onesto ha il suo inferno personale.
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