Dopo aver scalato le classifiche internazionali con “Wildfire” ed “Eternal Echoes”, e in attesa della collaborazione con Eminem – la prima di sempre tra il leggendario rapper di Detroit e un artista italiano, che vedrà la luce entro fine anno e i cui dettagli verranno svelati dopo l’estate – Manuel Aspidi torna con “Love Yourself”, il suo nuovo singolo disponibile su tutti i digital store da venerdì 13 giugno per Bentley Records.
Specchi, filtri, giudizi: in mezzo a un rumore di fondo che destabilizza e incoraggia l’omologazione, il cantautore livornese sceglie il silenzio, quello necessario dell’accettazione. Un'accettazione che non coincide con la resa, ma con una scelta consapevole: smettere di rincorrere un’idea imposta di perfezione e tornare a riconoscersi allo specchio per ciò che si è – con le proprie fragilità, la propria storia, le proprie cicatrici.
In un mondo in cui l’immagine conta più dell’identità — e dove 9 ragazze su 10 tra i 13 e i 17 anni (secondo un’indagine Girl Scouts) sentono la pressione dell’industria dell’apparenza, mentre il 18% dei ragazzi coetanei ammette di preoccuparsi per il proprio aspetto e peso — la musica può ancora ricordarci chi siamo. Secondo dati interni di Instagram, il 70% delle adolescenti e il 40% dei ragazzi afferma di vivere confronti negativi con le immagini viste online. "Love Yourself" è la risposta personale e artistica di Aspidi a una società che misura il valore con gli occhi degli altri. Una canzone che, con delicatezza e maturità, restituisce al pop il suo ruolo più nobile: quello di strumento culturale, non solo commerciale. Quello di raccontare chi siamo, non solo vendere chi vorremmo essere.
Scritto in inglese, su una produzione dal respiro internazionale, “Love Yourself” parla di autostima in maniera netta, disillusa e coraggiosa, rivolgendosi a chi, almeno una volta nella vita, si è sentito sbagliato. A chi ha guardato lo specchio cercando un’apparenza conforme, senza riconoscersi - «In a world of mirrors, reflections we see, comparing ourselves to what we think we should be» («In un mondo di specchi, vediamo riflessi, ci confrontiamo con ciò che pensiamo di dover essere»). A chi si è confrontato con modelli irraggiungibili, filtrati, distorti.
Le parole di Aspidi non addolciscono la realtà, ma la guardano in faccia, mettendo a fuoco una delle dinamiche più tossiche del nostro tempo: l’illusione di dover corrispondere a un’immagine, anziché apprezzare la propria. “Love Yourself” suggerisce una pausa. Un passo indietro per tornare a vedersi, non attraverso gli occhi altrui, ma attraverso ciò che si è.
«Questo singolo è nato dal bisogno di ricordarlo a me stesso, prima ancora che agli altri - racconta Manuel -. Viviamo in una società che ti spinge a correggerti, omologarti, ridurti a una forma accettabile. A tutte le persone che lo ascolteranno, voglio dire di spegnere le voci che dicono loro di cambiare. La musica può ancora essere un atto di ribellione e resistenza gentile: un modo per dire che ogni cicatrice è una storia, e ogni storia ha valore. Nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato per com’è.»
Il videoclip ufficiale – interamente realizzato in animazione da Daniele Cipriani – affida il messaggio del brano a un linguaggio che, pur nella finzione dichiarata, riesce a dire il vero più di tante immagini patinate. Perché i cartoni, visti da adulti, non sono evasione: sono coscienza illustrata. E sanno mostrarci, con leggerezza chirurgica, ciò che spesso la realtà censura.
“Love Yourself” è il naturale proseguimento di un progetto musicale che mette al centro valori come l’inclusione, la libertà espressiva e il rispetto delle differenze - perché sono proprio quelle che ci arricchiscono e ci rendono riconoscibili, unici, irripetibili. Temi che trovano sempre maggiore eco: secondo un recentissimo studio realizzato da Skuola.net insieme all’Associazione Di.Te. – Dipendenze tecnologiche, in Italia, quasi un giovane su due è condizionato dai modelli estetici imposti dai social media, fino ad arrivare – nel 40% dei casi – a evitare situazioni sociali per timore del giudizio altrui. Un dato che restituisce la misura di un disagio silenzioso, ma diffuso.
Negli ultimi due anni Manuel Aspidi ha consolidato la sua presenza sulla scena internazionale, con singoli entrati nelle classifiche di oltre 20 Paesi e trasmessi da emittenti in Europa, America e Asia. Dopo il successo internazionale di “Wildfire” ed “Eternal Echoes”, “Love Yourself” è un invito a rifiutare gli standard imposti e a riconoscere la bellezza nell’imperfezione. Nessuna retorica dell’autostima, ma uno sguardo consapevole su un’epoca in cui il corpo è sempre più un campo di battaglia tra ciò che siamo e ciò che ci viene chiesto di essere.
Con il suo timbro immediatamente riconoscibile e un talento vocale che ha conquistato il pubblico fin dai tempi di Amici, Aspidi si conferma oggi come una delle voci italiane più autorevoli anche ben oltre confine nella canzone pop d’autore.
E in attesa di scoprire cosa riserverà la collaborazione con Eminem, “Love Yourself” non inaugura una fase: interrompe un'abitudine.
Quella di cantare per piacere.
Per Manuel, la musica non è mai stata un’illusione da rincorrere, ma un linguaggio di verità da raccontare. “Love Yourself” ne è la prova più semplice. La conferma che si può fare pop senza rinunciare al contenuto.
E che, anche nella società dell’apparire, esistono ancora canzoni – e artisti - che scelgono la via dell’essere.
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