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Raymond Radiguet a soli quindici anni lasciò gli studi per scrivere romanzi e condurre una vita dissipata. Il suo primo romanzo il diavolo in corpo ebbe un grande successo mentre l’autore moriva di tifo. Postume uscirono le sue poesie. Il romanzo descrive l’amore del protagonista febbrile, allucinante, venato di egoismo, per una donna più grande, che subito dopo averlo conosciuto e provato attrazione per lui, si sposa con un soldato costretto ad andare al fronte nella prima guerra mondiale. La guerra atroce diventa una occasione per vivere meglio la passione in assenza del marito tradito, una eccezionale avventura . Il protagonista affronta la relazione in modo acerbo, sventato, grossolano, sfacciato e la racconta in prima persona . Dopo varie attrazioni il protagonista adolescente si fissa con la donna matura e i suoi genitori non intervengono per frenare i suoi bollori. Lui non si cura dei pettegolezzi del paese e dei compagni di scuola. Conquistare una donna matura gli appare una prodezza, una donna che ispira la sua fiducia sin dal primo momento. Per evitare chiacchiere preferisce studiare da casa avvolto in una indolente pigrizia tipica degli innamorati. La donna non lo annoia, lo stimola, e la sua assenza diventa incubo. Lui si sente come un uomo, si vanta di essere un uomo a differenza dei suoi coetanei ancora alle prese con piccole infatuazioni. Lui si sente più grande. Ogni pretesto è buono per passare ore con la sua amante che nel frattempo ha ceduto alle sue lusinghe. Lui le invia lettere e messaggi, biglietti in codice. A colpirlo della donna è la sua sensibilità, la sua eleganza, la sua simpatia, la sua innocente imprudenza, la sua focosità. Ha stimolarlo è il senso di rivolta, di ribellione. Con il tempo il suo comportamento diventa tirannico ossessionato dalla gelosia e da pensieri molesti. All’inizio teme che la donna si burli dei suoi sentimenti di adolescente. La donna diventa sottomessa a lui, morbosamente attaccata. Lui dal canto suo imita di lei ogni scelta, ogni gesto in perfetta simbiosi. Il protagonista scopre che la felicità è egoista. La donna spesso discute con lui nonostante lei si mostra assennata lui la rimprovera, teme di perderla. Per lei lui abbandona ogni dovere anche il più piccolo. Ogni pretesto è buono per incontrarla e in casa mente spudoratamente. Lei intanto diventa dipendente, pende solo dalle sue labbra. Lui invece scopre di essere migliore attraverso quel sentimento puro, si sente sollevato da terra . Lui cerca sempre prove dell’amore di lei. Il rispetto diventa importante come l’abitudine di vedersi. Lei si lamenta spesso di essere più grande di età. Nascono i primi dissapori cancellati dalla passione cieca. Come innamorato lui vorrebbe sbandierare a tutti la sua storia d’amore ma non può farlo. Con il tempo l’amore diventa pure amicizia, passano il tempo a leggere libri vicino al fuoco. A ingelosire il protagonista è lo spettro del marito in guerra sempre sullo sfondo, ogni sua licenza è un colpo al cuore, alla routine. Gli innamorati intanto si scambiano regali e confidenze. Per non destare sospetti vivono da clandestini ma intendono sempre resistere con coraggio . In lei prevale il senso materno. Per il protagonista è inevitabile il continuo confronto con il rivale, il marito che in cuor suo desidera morto. Tuttavia pensa che forse un giorno il suo amore si spegnerà per via dell’invecchiamento della donna amata, ma non vuole pensarci pensando ingenuamente che il suo amore sia unico ed eccezionale diverso dagli altri, invece i turbamenti amorosi sono sempre molto simili fra loro e sfidano sempre la morte. Nel libro si evince come amore e morte vadano a braccetto perché chi ama non teme la morte anzi la sfida e la invoca. A un certo punto della relazione il protagonista si scopre però dispotico e tiranno segno che il sentimento si evoluto fin quasi a ristagnare. Spesso insulta e offende la amata fino a pentirsi. Solo l’amore può scusare simili mancanze di rispetto. Intanto la gente mormora di loro, li addita non li saluta perché immorali. Lui si sente indegno di lei incapace di penetrare a fondo nel suo animo nobile. La madre del protagonista si mostra gelosa ha antipatia per la donna che ha rubato il cuore del figlio. Lui per lei trascura gli studi, si inimica con la gente, con la famiglia. lui tenta anche di corteggiare una altra ragazza ma senza esito, anzi quel tentativo di tradimento rafforza il suo legame . Nessuno lo saluta, gli amici lo deridono e lo abbandonano. Lui vive nella angoscia di essere tradito anche in assenza di presupposti. La amata intanto si mostra sempre più fredda con il marito e finge di essere malata per giustificare il suo malumore. Quello che sconvolge i due amanti è il senso di precarietà, ma si accorgono di essere completamente assorbiti dalla loro relazione intensa che li rende apatici e svagati avvolti nella inerzia. Lui voleva rendere gli altri partecipi della sua gioia ma non poteva dato il tipo di relazione. La paura di essere scoperti era un potente afrodisiaco. Lui odiava tutte le incombenze che distraevano lei da lui. La voluttà raggiungeva punte estreme di raffinatezza. Gli amanti erano disposti a fare mille sacrifici per vedersi un solo istante. In verità era proprio il senso di provvisorietà ad eccitarli. Ogni altra storia intessuta risultava insipida, priva di fascino. Spesso però gli amanti si insultavano, si offendevano, interpretavano male i silenzi, gli sfoghi ma non potevano vivere separati. L’amore li rendeva schiavi uno dell’altro fino allo sfinimento sincero. L’amore li rendeva ingenui e incoscienti. I due scoprono una somiglianza fisica e morale che li lusingava. Era lui che modellava lei a sua immagine. Gli amanti finiscono per non dare più importanza alle cose e a sopportare ogni inconveniente. La loro felicità quasi li imbarazza. La cosa precipita quando lei aspetta un figlio che cerca di far passare per quello del marito, le famiglie si inalberano. Lei vedeva nel figlio una ragione in più per non essere lasciata. Lui per istinto paterno finiva per amare più il figlio di lei. Lui la vedeva sempre più come madre che come amante. Questo cambiamento non era molto di suo gradimento. Con la gravidanza lei era stata allontanata dalla famiglia ma la lontananza aumentava il desiderio. Rimanevano solo le lettere che lui spesso stracciava rabbioso per il distacco . Solo in assenza di lei lui però riprendeva il dominio di sé, ma accusava lei di freddezza. Lui non voleva rendere conto a nessuno delle sue azioni, ma con l’amore si sentiva meno libero ma contento di esserlo. In cuor suo lui temeva che la maternità deformasse il suo corpo rendendola meno attraente e voleva che il figlio somigliasse a lei. Lui intanto si mostrava geloso persino del cugino vedendo la donna sotto un luce nuova e inattesa, la gravidanza la rendeva radiosa. Era geloso del passato di lei come non mai. Spesso lui si dispiaceva quando scopriva che lei ogni tanto mentiva per il bene comune, illusa di fare bene. Lui si sentiva in colpa per aver sciupato la grazia di lei. I genitori di lui fingevano di non vedere. Gli amici cercavano di distoglierlo da quell’amore soffocante. La madre di lui non voleva essere nonna e insinuava che il figlio non fosse suo, ma lui ne aveva la certezza. Per lei era solo una donna corrotta che aveva sedotto un adolescente. Lo scandalo venne soffocato anche se molti facevano allusioni e insinuazioni. Solo la madre di lei era indulgente. Lui però moriva dalla voglia di far sapere al mondo di avere un figlio ma non poteva per ragioni morali. Gli altri spettegolavano in modo disumano. Lei era ferma, certa di essere amata ma aveva bisogno di essere rassicurata da lui che all’inizio non voleva il figlio anche se non lo aveva mai detto. Le cose più semplici divennero complicate, non riuscivano neppure a vedersi per giorni. Il rimorso spingeva lui a pensare che il marito meritava di più essendo bravo. Lui si considerava un malato e considerava la malattia d’amore la peggiore. Dopo però lei morì e lui non voleva ammettere la disgrazia, la felicità gli sembrava dovuta. Rimase sorpreso, incapace di pensare al futuro. Si sentiva un estraneo in famiglia. avrebbe voluto distrarsi ma non ci riusciva, tuttavia si sentiva più maturo. Le sue inquietudini vennero soffocate quando seppe che a occuparsi del bambino nato sarebbe stato il marito ignaro della tresca ordita alle sue spalle. Si sentiva però tremendamente egoista, concludeva che forse l’amore era una forma sublime di egoismo. Intanto si sentiva geloso del figlio nei confronti dell’altro e della madre. Si sentiva mutato, ribelle al dolore come tutti i giovani. L’unico talismano erano i ricordi felici di un passato sfumato via. Era deciso a cambiare vita, a lasciare i vizi. Si sentiva migliore come figlio perché ne aveva uno sia pure di nascosto. La tenerezza per il neonato lo riavvicinava a suo padre, alla famiglia. Non pensava all’avvenire sperava solo che ci fosse un paradiso, ma era geloso degli angeli che facevano compagnia alla sua amata. Poi fu curioso di vedere il marito vedovo della amata e rimase sorpreso della sua dignità. Alla fine l’ordine era stato ristabilito dopo tante giovanili intemperanze. Suo figlio avrebbe avuto una vita serena e questo era quello che contava di più.
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