Discussione

PERIFERIE

Abitare nelle periferie non è sempre auspicabile, non è sempre facile sotto vari punti di vista. Ad una attenta riflessione le periferie di ogni paese e città sono territori manifestatamente lasciati nel degrado, quasi sempre dimenticati. Si cerca di risparmiare gli investimenti per favorire il centro storico dove giungono personalità e turisti di livello internazionale. Le periferie sono visitate da pochi turisti, solo da quello più poveri e sprovveduti che si accontentano di alberghi con meno stelle collocati in periferia. L’essenza della periferia è giardini incolti e mal tenuti, chiese fatiscenti, scuole non finite di costruite e lasciate sul nascere, locali piccoli, marciapiedi rovinati, ristoranti di infimo ordine e poi assenza di palestre, mezzi pubblici, scarsa illuminazione. Poi ci sono piazze di spaccio. Vivere in certi contesti può essere ardimentoso pur essendo persone perbene. Di solito chi vive nelle periferie è giudicato con severità e in modo sbrigativo, nessuno si ribella a certi frettolosi giudizi . Spesso nelle periferie vivono pure persone perbene, colte, gentili, oneste che non insorgono pur essendo giudicate male. Le periferie certo sono fatte di parcheggi costruiti abusivi, di mercati all’aperto, di sgomberi di baracche, della necessità la sera di barricarsi in casa dato il degrado. Il rifiuto della periferia e dei suoi abitanti è sistematico, crudele. Tutti seguono la stessa scia. I commenti si fanno salaci, piccanti come le continue ironie. Le periferie pullulano di troppa gente comune che non si può frequentare. Le persone più snob temono contaminazioni e si oppongono. Chi abita nelle periferie è giudicato perdente in partenza. Le sue attese di un riscatto sono inutili. Ci sono giovani che facilmente ripudiano una ragazza in modo spietato perché vive ai bordi di città. Le zone calde non sono gradite, le zone da bonificare non si possono toccare. Il quadro si aggrava ulteriormente quando sono i parenti stessi a schernire i soggetti abitanti in periferia. Ci sono cugini che in modo altero e stizzoso hanno detto senza buone maniere e tanti complimenti al parente che non potevano recarsi in visita visto che abitava in un quartiere periferico. Certe persone passeggiano solo in centro storico per vedere di incontrare personaggi famosi . Molti applicano alla lettera certi principi. Ribellassi non serve, certo bisognerebbe fare tabula rasa di certe leggi e pregiudizi. Viviamo la modernità, la democraticità a modo nostro arcigni senza rispetto per gli altri. Non si può mettere una persona in stato d’assedio solo perché abita in certe zone come avviene in certi uffici, non è colpa sua. Una conciliazione non sembra però possibile e la gente semplice continua ad essere discriminata fino al punto di mentire e dare un altro indirizzo di casa per paura di venire esclusi, paura più che fondata. Nessuno si mostra umano e con la mente libera da preconcetti. Ai nostri giorni la prosperità sociale si manifesta con la disparità e con chiari atti discriminatori. Il senso di comunità, di partecipazione pubblica è un inganno, un artificio. Nessuno allevia i dolori delle masse, nessuno va alle radici dei problemi. L’aspirazione collettiva diventa quella di fare soldi anche illecitamente pur di andare via dalla periferia verso zone più speciali e rispettate. Per comprare in certe zone ci vogliono risorse. Che ha alle spalle un passato di periferia bada a simulare, nasconde, vuole dare l’immagine del perfetto cittadino benestante che abita nei quartieri bene. Solo gli ingenui mostrano di appartenere al popolo. La vera rivoluzione sarebbe quella di evitare di accanirsi sulla provenienza di certe persone. Una persona può venire dalle periferie ed essere un idoneo cittadino senza macchia e senza peccato. Anche il popolo dovrebbe avere più potere partecipativo invece viene relegato in quartieri dormitori, in palazzi alti e grigi, lontano dalle palazzine eleganti delle classi agiate e importanti per l’economia del paese. Chi abita in periferia non contribuisce al progresso della nazione, non ha il senso degli affari perché non naviga nell’oro. Per i poveri solo quartieri degradati, risorse modeste, lo spauracchio di non riuscire a far quadrare i conti. Un giorno forse ci sarà un riscatto e le masse potranno emendarsi per ora si devono accontentare dei commenti malsani e maldestri di un cugino che li accusa apertamente di vivere in un quartiere malfamato dove lui non può mettere piede e quindi non può recarsi a fargli visita come se si va a visitare un parente per il quartiere non per lui. I privilegi ancora sono radicati e nessuno li distrugge. I livelli sociali hanno ancora potere e funzionano anche fra parenti stretti i quali se hanno risorse si fanno valere e manipolano ogni cosa senza essere mai generosi. Ogni volta bisogna fare i conti con la grettezza e con menti che non vogliono aggiornarsi e riformarsi.