E’ sorta una nuova branca della medicina ufficiale che aiuta a superare le ansie legate all’insorgere di malattie anche serie e a realizzare un percorso di cure più personalizzato. Si fonda principalmente sull’ascolto dei pazienti per capire le preoccupazioni e creare un rapporto di simbiosi e fiducia. Il protagonista diventa lo stesso paziente. Si tratta di un nuovo e alternativo approccio clinico che cerca di comprendere come una malattia finisca per influenzare la vita delle persone coinvolte. Lo scopo è quello di fare accettare la malattia e le cure al paziente. Il paziente deve e può raccontare la sua storia sia clinica che privata. Il percorso di cura il paziente lo costruisce insieme agli operatori sanitari. E’ importante e necessario un rapporto sincero di proficua collaborazione. Si è scoperto che le possibilità di guarigione aumentano. E’ sorta in Italia anche una società di medicina narrativa con medici specializzati. A Milano in tal proposito è sorto pure un corso di laurea.
La medicina narrativa è nata agli inizi degli anni duemila grazie a una dottoressa medico internista della Columbia University di nome Rita Charon che era una appassionata pure di letteratura. Lei ha creato un vero percorso accademico. I pazienti devono raccontare le loro storie, paure, emozioni, esperienze e condividerle con altri pazienti con medici e familiari. La situazione va analizzata da più punti di vista. Molti sono i medici ricercatori in questo campo. Nel percorso di cura sono coinvolti medici e tutto il personale sanitario compresi infermieri e anestesisti. E’ importante la pratica clinica. Si mira a fare del paziente un esperto della sua malattia per collaborare attivamente nelle varie fasi della cura. Molti sono i campi di applicazione, si va dalle malattie rare, a quelle oncologiche sempre più diffuse. Si presta attenzione soprattutto ai pazienti terminali. Si applica pure alla odontoiatria e aiuta a superare la paura del dentista. Oltre ai dati clinici conta anche il vissuto emotivo del malato. Tali trattamenti si applicano pure ai bambini oltre che anziani. Si cerca di costruire una cura personale che tenga conto degli eventuali traumi subiti dal malato.
La medicina narrativa è utile anche nel campo della prevenzione e aiuta ad evitare ricadute. Il paziente diventa consapevole e collabora e finisce per accettare i sacrifici imposti. Il paziente finisce per conoscere a fondo la sua malattia e diventa partecipe insieme ai medici delle cure. Si creano dei rapporti di fiducia.
Questa disciplina è in espansione grazie alle associazioni dei familiari e dei pazienti. A Milano grazie al professore Eugenio Brambilla, presidente del corso di laurea in odontoiatria, la medicina narrativa è stata introdotta come materia obbligatoria.
https://www.my101.org/discussione.asp?scrol=1&id_articolo=7200