Discussione

ESSERE LIBERI

I giovani si sentono agili e leggeri, sono radiosi solo in gruppo. E’ evidente che per loro è naturale aggregarsi. Stare in gruppo è quasi una missione, un titolo di rispettabilità, un passaporto per l’accesso ai divertimenti. Basta un cenno di un amico per seguirlo ciecamente anche se questo non è onesto e sfrutta solo la amicizia a livello sociale. Il peso della solitudine che procura una sottile insoddisfazione spinge i giovani verso nuovi gruppi che sembrano capire e ascoltare con pienezza spesso solo in apparenza. Il nocciolo della questione è che i giovani e adolescenti non sanno stare più soli. Hanno bisogno di grida, di risse, di voci, di schiamazzi, di lampi di affetto. I gruppi crescono come funghi, proliferano le associazioni alcune solo di passaggio. Nei gruppi i giovani si sentono come a casa, meglio di casa. Si vive e si muore per il gruppo per evitare l’isolamento. Si fanno incursioni sempre in nuovi gruppi e si tasta il terreno per entrarvi. Nascono legami fragili, scattano rivalità assurde, amicizie labili che non resistono al tempo. Le amicizie non sono mai profonde. Le persone diverse sono messe al bando, ricevono insulti, minacce, scudisciate. Non è un vantaggio essere riservati, si è soggetti a commenti e sguardi strani. Spesso nascono pettegolezzi, discussioni. La gentilezza non esiste, in certi casi domina il gelo. Per ignoranza si fa breccia solo con i propri simili. La spuntano nel gruppo sempre le persone più scaltre, decise a imporsi che non fanno sconti che mirano solo alla soddisfazione personale. Le donne con lo sguardo sprezzante sono quelle più amate, quelle che ridono sempre che deridono. I timidi sono sconfitti in partenza. I prepotenti hanno la meglio. I poveri sono guardati con distacco. Ci si vergogna di un amico timido e povero. Si seguono le proposte dei più furbi senza sensi di colpa. I ribelli hanno successo perché fanno azioni spettacolari. I grassi sono compatiti, esiliati, non devono comparire in certe feste. Tutto si basa sulla apparenza. Ci sono quelli poveri che si fingono ricchi si trasformano e rubano oggetti da ostentare per ricevere applausi. I giovani che ragionano con la propria testa, che sono discreti, che hanno un intuito gentile dovrebbero ostinarsi a stare in disparte in modo ampio e concreto. Si deve e si può scappare pure da una festa intrigante, meravigliosa ma su cui si hanno dei dubbi sin dall’inizio. Si può uscire anche da una festa appena cominciata inventando una scusa. Si può ripetere il copione ogni volta che si ha la necessità. Basta una breve frase, un impegno sorto all’improvviso. Non servono farsi articolate, bugie costruite a tavolino. Bisogna dare retta alla volontà al proprio intuito. Una festa può degenerare e le cose accadono senza che ce ne accorgiamo sul serio. La paura di essere giudicati deve svanire non deve generare confusione, timore. Non si deve avere paura per essere liberi. Può nascere il dolore per essere liberi quando si è giudicati male. La libertà ha il suo prezzo ma anche il suo riscatto.