Discussione

SIGNORI DELLA RUGIADA

Un degno rappresentante della cultura caraibica, poco conosciuta in occidente, è l’intellettuale scrittore Jacques Roumain originario di Haiti noto per il suo impegno politico infatti fondò il partito comunista haitiano e fu imprigionato e mandato in esilio per le sue idee. Dopo aver studiato in Europa tornò nella sua isola. Ha scritto molti racconti, articoli, romanzi, uno dei più famosi è i Signori della rugiada. Il romanzo è ambientato ad Haiti, in un borgo dove predomina la miseria, dove si coltivano prodotti locali come il miglio con scarsi raccolti, dove la siccità imperversa. I personaggi sono contadini rassegnati, che fumano la pipa, che dormono all’aperto. Le donne vestono con il fazzoletto in testa, abiti dimessi, vanno a piedi nudi, e passano il tempo nelle faccende domestiche pregando gli dei e i santi locali. Il paesaggio è desolante a causa della erosione, del diboscamento che provoca frane continue. La mano rapace dell’uomo ha provocato danni alla natura. Tra i paesani non corre buon sangue ci sono dissapori, invidie, rivalse, rinfacci. Non si sono rapporti di buon vicinato che potrebbero aiutare a combattere la siccità e gli altri problemi. Le donne sono pettegole e rivali fra di loro, si fanno la guerra con malignità. In passato invece regnava l’armonia e la gente giocava insieme a piedi nudi nel fiume e nella rugiada. Nella zona serpeggia un risentimento per gli abitanti di città. Tutti vivono in funzione della terra senza avere altra aspirazione. Le tribolazioni sono all’ordine del giorno. La fame pesa come un fardello. L’unico diversivo è andare al mercato nei giorni stabiliti. La vita per molti è una penitenza e a soffrire sono i più piccoli e gli anziani. Molti vanno via per trovare lavoro altrove. Lo spopolamento è dietro l’angolo. Una situazione drammatica resta più ostile dal disaccordo degli abitanti che si fanno la guerra per motivi futili. I giovani sono più ribelli, più impazienti e sono giudicati dagli adulti dei viziati che non rispettano le tradizioni. A regolare le controversie sorte ci sono solo guardie rurali meschine e indifferenti. Le donne stesse sono maltrattate. Gli anziani sono stremati e continuano a lavorare come muli nella campagna e nelle stalle. Molti si rifugiano nell’alcol la sera che fa dimenticare la vita amara. Le ragazze vivono come recluse, dedite solo al lavoro. I proprietari della terra sono solo dei bianchi ricchi e superbi che non concedono nulla. Le case sono povere, senza risorse, infestate da pulci e zanzare. La gente sa di poter contare solo sulle proprie braccia. L’istruzione è un sogno molti sono ignoranti. Gli svaghi sono dati dalle feste religiose locali dal combattimento dei galli. Le divisioni della gente provocano rotture e contrasti accesi. I contadini non sono più come in passato una grande famiglia. ci sono rivalità per la divisione delle terre e l’eredità. L’egoismo ha distrutto la solidarietà. La cattiveria provoca omicidi, risse, stupri, rapine , scippi, crudeltà Ogni volta all’alba la vita riprende ma non cambia. Per i più poveri non c’è considerazione, sono disprezzati . Le donne povere non sono chieste in moglie. I signori sono prepotenti s speculano sulla pelle della povera gente che deve essere paziente e deve rassegnarsi. Il problema è che fra i poveri non vi è collaborazione. Neppure i riti e le preghiere corali e collettive riavvicinano le persone. Si scopre che le divinità invocate, gli spiriti benigni non aiutano, tutto resta immutato. Poi in paese ritorna dai genitori un ragazzo che era stato molti anni a lavorare a Cuba. Egli si impegna a trovare una nuova vena d’acqua per combattere la siccità, che trova realmente , ma non tutti i paesani ci credono . Per fare dei canali di scolo ci vuole l’impegno di tutti. Con una opera di persuasione, grazie anche alla sua fidanzata, riesce a riunire le persone, ma la vendetta è dietro l’angolo, un paesano invidioso del suo successo e geloso della sua fidanzata su cui aveva messo gli occhi lo uccide di notte a tradimento. Il giovane intraprendente viene punito nonostante la sua umanità. La famiglia viene colpita dalla disgrazia che si aggiunge ad altre miserie. La madre racconta che suo figlio è morto di febbre e nasconde il delitto, non denuncia perché sa che la discordia provoca solo dolore. Poi alla fine avviene la riconciliazione fra i paesani per portare l’acqua nei campi dalla sorgente incoraggiati dalla madre e dalla fidanzata del ragazzo che ora aspetta un figlio. Gli anziani non si lagnano più e sono rispettati e i giovani non vanno più via a cercare fortuna. Anche il funerale del giovane è un momento di aggregazione, dove si seguono tutte le usanze. La veglia funebre per gli abitanti di Haiti ha una enorme importanza. Molti non fanno funerali in chiesa per il loro costo. Il giovane viene sepolto con tutti gli onori perché il dolore di una comunità non stanca mai e anche gli uomini piangono alcuni per la prima volta. Solo le autorità pensano di mettere una tassa sull’acqua. Tuttavia il miracolo della riappacificazione fra le genti è avvenuto.