Il natale dovrebbe essere un momento di riflessione e di riappacificazione, un momento di riposo e di benessere sia fisico che spirituale. Ci sono le ferie, la gente si attarda nei negozi, nei centri commerciali, nelle mostre di presepi allestite un po' ovunque. L’approccio al natale di questi tempi invece non è dei migliori. Riaffiorano per incanto egoismi, sopraffazioni, lotte, competizioni, divisioni. Le persone non si elevano ma semmai si abbruttiscono. Prevalgono i temperamenti aggressivi, le mancanze di affetto. Viene tralasciato l’essenziale per dare spazio al superfluo. Compaiono veri atti di maleducazione. Orde di ragazzini come impazziti nelle vie dello shopping che danno spintoni e gomitate pure a gente molto anziana, giovani che a spintoni si fanno largo per avere un posto sui mezzi che non cedono neppure a donne incinte e bambini o anziani, donne superbe impellicciate che guardano con odio donne magari vestite per quel giorno meglio di loro, forze dell’ordine insultati per le strade, persone deboli lasciate sole per inseguire l’ultimo regalo, persone con disabilità derise, barboni guardati con indifferenza e disprezzo . Ognuno si tuffa a pesce fra la folla. Ci sono poi truffe, borseggi, rapine approfittando del caos. Certe volte non conviene avventurarsi fra la folla. Si fa affidamento solo al lusso sfacciato. La competizione pulsa e detta le sue regole strane. Si fanno spese avventate e folli sempre con lo stesso atteggiamento strafottente e maleducato. Non si accompagna la nonna da nessuna parte, la si lascia sola a marcire nella solitudine più nera ma poi si regala a lei un oggetto di valore come se il solo possesso potesse garantire la felicità. Nessuno guarda con apprensione questi fenomeni natalizi, tutti si mostrano accomodanti. Le commesse dei negozi fanno commenti sarcastici a donna in carne, a ragazzine senza trucco, a ragazze fragili. Lentamente si scivola nel disamore. Ci sono sorrisi in giro ma sono tirati, di circostanza, falsi persino nervosi. I giovani al lavoro mostrano insofferenza per i turni massacranti natalizi e sono burberi e agitati, vorrebbero solo fare viaggi in posti da sogno ampiamente pubblicizzati. Natale è il momento fatidico per fare viaggi costosi e impegnativi, come se tutti fossero miliardari. Si subisce a natale una pubblicità ingannevole densa di insidie e sorprese, imprevedibile. Si induce a spendere senza criterio solo per il gusto di farlo nell’immediato. Con destrezza si aumentano i prezzi di treni, merci, aerei. Non esiste la moderazione, ma solo spudoratezza. Il portafoglio langue, le perdite di denaro fanno sussultare. Completamente assorbiti dalla atmosfera natalizia spendiamo celermente., intensifichiamo, moltiplichiamo le spese inutili. Compriamo con foga e baldanza mentre gli invidiosi ci guardano con occhi torbidi. A Natale c’è l’urgenza di godere non di essere felici e sereni. Alcuni fanno dei sacrifici per permettersi oggetti che dopo pochi mesi diventano sgradevoli. Si spende senza riguardi con voluttà per fare invidia agli altri, per farsi notare, per mettere foto sui social. Gli altri sono dei nemici, sono trattati in malo modo, sono degli intrusi. Alcuni comportamenti sono disgustosi fanno rabbrividire, sono fatti con sadismo rabbioso. Si nota che a natale aumentano gli abbandoni di animali, si lascia il cane per fare capodanno e il veglione in santa pace. I negozianti considerano le persone polli da spennare in modo spietato. Il personale di alcuni enti è maleducato e risponde a tono ai clienti, magari messo sotto pressione dalla furia spasmodica natalizia. Gli affamati restano sempre palpitanti lungo le strade, perché tutto resta uguale, il registro è lo stesso. Ognuno gestisce solo i propri spazi e divertimenti. Non esiste comprensione, non ci sono parole gentili. Gli insulti anche a natale sono sboccati, il turpiloquio regna sovrano.
Si rammentano allora i vecchi natali quando c’era meno lusso forse ma certo più umanità.
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